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ESCLUSIVA TMW - Ancona (CorSport): "Hellas, Setti le tenta tutte. Niente rivoluzione a gennaio"

di Luca Chiarini

Scossone doveva essere, e scossone è stato, in attesa di conoscere i prossimi sviluppi: l'Hellas, fanalino di coda in Serie A dopo quindici turni, si è affidato a Sean Sogliano - accompagnato da Marroccu, che è rimasto in veste di responsabile dell'area tecnica - per provare a risalire la corrente nel 2023. Resta pendente la decisione su Bocchetti, che potrebbe essere confermato malgrado i sei k.o. in cui è incappato dal suo insediamento. Il nuovo corso ha le potenzialità di rilanciare le ambizioni salvezza dei gialloblù? Ne abbiamo parlato con Adriano Ancona, firma del Corriere dello Sport ed esperto proprio di Verona.

Dopo la débacle con lo Spezia Setti ha riportato in gialloblù Sogliano, affidando a Marroccu il ruolo di direttore dell'area tecnica. Ti aspettavi questo tipo di soluzione?
"Con il campionato in stand-by per un mese e mezzo, Setti doveva in qualche modo calmare la piazza: è stato scelto Sogliano sperando di non chiudere il cerchio visto che dal 2012 con lui come d.s. il Verona ha avuto un'escalation arrivando a ridosso dell’Europa. L’Hellas di quest’anno è stato un girotondo di colpe, culminato con una classifica inaccettabile dopo due noni posti consecutivi. Essere passati da un eccesso all’altro ha messo il Verona in stato confusionale, lo stesso Sogliano lo accennava durante la presentazione di lunedì scorso: una situazione del genere in carriera, da dirigente, non gli era mai capitata. In pratica un avviso ai naviganti, per mettere in chiaro che lui non può fare miracoli. Di certo una personalità forte in società, così Setti vuole tentarle tutte. Aver conquistato il quarto anno di fila in Serie A, cosa che al Verona non succedeva dai tempi dello scudetto, non giustifica questo improvviso crollo".

Sogliano e Marroccu sono già di fronte a un bivio: confermare oppure no Bocchetti? Cosa ti aspetti che succeda?
"Qualunque decisione dev’essere presa subito, un po’ come l’arrivo di Sogliano al Verona quattro giorni dopo lo stop al campionato. Due settimane all’interno di un mese e mezzo di sosta sono già una discreta percentuale, se l’intenzione è quella di cambiare allenatore: ogni giorno che passa ha un peso rilevante. Bocchetti ha un contratto fino al 2027 col Verona: credo che la funzione di Sogliano sia anche quella di proteggere un allenatore che ha già corso il rischio di essere mandato allo sbaraglio, come il d.s. fece a suo tempo con Mandorlini nei momenti di difficoltà. In questo, l’esempio virtuoso è Palladino: percorso analogo a quello di Bocchetti, poi il Monza gli ha dato le chiavi della squadra partendo dall’ultimo posto. Ha tratto risultati e una solida impronta da un allenatore fin lì alle prese solo con la Primavera. La classifica degli ultimi due mesi, non a caso, mette il Monza e Palladino al sesto posto. Emulare questa formula al Verona non è riuscito neanche lontanamente".

Cosa accadrà invece sul mercato? Rivoluzione totale o interventi mirati, soprattutto in attacco, il reparto maggiormente in difficoltà?
"La rivoluzione in gennaio non è contemplata: sarebbe come consegnarsi a un salto nel buio. Anche perché il mese di gennaio, quello in cui riaprirà il mercato, dovrà anche far parlare il campo sin da subito. Per intenderci: non dovesse arrivare nemmeno una vittoria entro la fine del girone di andata, in pochi potrebbero essere incentivati ad accettare il Verona come soluzione di ripiego per giocare. La difesa ha avuto molti infortuni e l’attacco è un grosso interrogativo. In tre mesi – settembre, ottobre e novembre – soltanto Verdi è andato a segno nel reparto. L’anno scorso i gol dell’attacco erano stati 43, persino Kalinic da separato in casa segnò quattro volte".

I colpi in entrata potrebbero essere finanziati da una cessione illustre? Il nome di Ilic, per citare un esempio, circola da tempo in orbita Lazio.
"A questo punto, tanto vale tentare di portare a casa un gruzzoletto con la cessione di Ilic a prescindere dalle prospettive: col passare del tempo, aumenta il rischio di deprezzarsi per un giocatore soprattutto se come Ilic ha giocato le prime sette partite e basta. Anche perché, numericamente e come valore assoluto, il centrocampo è quel reparto in cui il Verona deve correggere meno. L’unica altra cessione di lusso potrebbe essere quella di Tameze, in caso di retrocessione certi giocatori sono difficili da vendere bene. La qualità nel Verona doveva arrivare da Hrustic, ma gli infortuni hanno avuto il sopravvento anche su di lui e ora bisogna appurare in quali condizioni lo restituirà il Mondiale".

Quante possibilità, realisticamente, dai alla squadra di salvarsi? Sabatini, poco dopo l'insediamento alla Salernitana, diede il 7% di chance alla sua squadra...
"Verosimilmente il 20%, al momento non di più. Non c’è solo da mettere mano al mercato, ma va ricreato entusiasmo allontanando l’idea di una resa anticipata. Un anno fa la Salernitana si salvò con dieci giocatori nuovi, questo Verona credo faccia fatica a prenderne la metà".


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