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De Rossi sugli arbitri: "Sento frasi pericolose... Dovrebbero lavorare con i calciatori"

di Raimondo De Magistris

Che tipo di approccio hai con le polemiche arbitrali? I tifosi dicono che la società non si espone mai, ne avete parlato? Sono due delle domande poste in conferenza stampa a Daniele De Rossi, allenatore della Roma che nella conferenza stampa tenuta alla vigilia del derby capitolino ha risposto così: "Non ho una strategia. Do il tempo che merita alla questione, perché non posso allenare gli arbitri. A Lecce abbiamo subito un danno, alcune volte è giusto parlarne, altre no perché vuoi focalizzarti su altre cose. Penso di essere un allenatore che può fare un discorso sano, non protesto come altri, se un mio giocatore butta la palla fuori non dico che è nostra".

Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "In questo caso avevamo ragione ma lì mi fermo. La società parla con me anche di questo, ovviamente uno prende una posizione e si mette di traverso se l'episodio di Lecce si ripetesse ogni settimana. Invece è la seconda volta, dopo Firenze, niente di straordinario. Dovrebbero utilizzare noi giocatori come cavie per rendere il gioco più fluido. Nessuno come i giocatori sa riconoscere l'entità di un contatto. Arbitri e giocatori dovrebbero stilare insieme un regolamento. Sento spesso dire che se ha fischiato è rigore, ma se non avesse fischiato non sarebbe stato rigore, ma è una frase pericolosa".

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