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Dalla difesa a tre al 4-4-2 e il 4-4-1-1: tutti i volti del Genoa camaleontico di Gilardino

di Andrea Piras

Otto giornate, quattro sistemi di gioco differenti. E' un Genoa camaleontico quello di Alberto Gilardino che sta affrontando il campionato di Serie A a testa alta. Il tecnico rossoblu, molto bravo a studiare e preparare la partita, si è dimostrato molto abile a plasmare la squadra a seconda delle esigenze cambiando molto dall'inizio o a gara in corso. Del resto dal suo arrivo, ormai un anno fa, l'allenatore piemontese ha sempre chiesto flessibilità alla sua squadra. "Dipende da che squadra andremo ad affrontare e - ha detto prima della gara di Lecce - come creare i presupposti per far male all’avversario. C'è disponibilità nella squadra nel cambiamento sia ad inizio che a gara in corso".

Le gare con la difesa a tre
La stagione è iniziata con il 3-5-2 contro Modena e Fiorentina con il tecnico rossoblu che ha deciso di puntare dritto su Mattia Bani e Radu Dragusin, colonne della scorsa stagione insieme ad Alessandro Vogliacco, infortunatosi prima dell'inizio del campionato. Questo sistema di gioco è stato riproposto poi dal primo minuto contro la Roma con Vasquez a giocare sul centro-sinistra e De Winter, inizialmente schierato come terzino, alzato sulla linea dei centrocampisti come esterno a tutta fascia. Mossa vincente quella di giocare a specchio con gli uomini di Mourinho con il successo roboante per 4-1 a suggellare la bontà della scelta. Anche a Udine è stata riproposta la retroguardia a tre con il successo sfumato solo nei minuti di recupero.

Dal 4-4-2 al 4-4-1-1
Con l'innesto di Malinovskyi a Roma contro la Lazio si è passati al 4-3-2-1 con Retegui che regala il successo all'Olimpico contro i biancocelesti di Maurizio Sarri. Contro Napoli e Lecce, l'allenatore rossoblu è passato al 4-4-2 con Vasquez esterno a sinistra, già utilizzato in quel ruolo dell'albero di Natale, e De Winter nel ruolo di esterno destro. Ed infine arriviamo alla gara contro il Milan, in cui il Grifone ha dovuto rinunciare all'infortunato Retegui. Sabato scorso l'allenatore rossoblu ha optato per il 4-4-1-1 con Malinovskyi in appoggio all'unica punta che era Gudmundsson ma in realtà giocatore a tutto campo. Dalla difesa a tre a quella quattro, i mille volti del Genoa.


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