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D'Amico a RFV sul caso Diarra: "Sentenza che lascia aperte tante riflessioni"

di Andrea Piras

Intervenuto ai microfoni di Radio Firenzeviola, il noto procuratore Andrea D'Amico ha fatto luce sul caso Diarra: "E' una sentenza che lascia aperte tante riflessioni. Innanzitutto non si può pretendere che una sentenza organizzi o regoli il futuro. La sentenza dice in sostanza quello che non va bene o va bene, o se è accettabile o meno dal punto di vista comunitario. La Corte Europea ha sentenziato che l'art.17 della Fifa è in contrasto con il diritto UE.

Un Articolo 17 che era stato introdotto nel caso in cui un giocatore si fosse voluto liberare da un club con dietro un indennizzo, in modo tale per poter risolvere il suo contratto. Questa sentenza apre tanti scenari, per esempio se si vuole considerare i lavoratori europei oppure quelli che già lavorano in Europa.

Uno Osimhen di turno qualora non avesse la clausola che ha, essendo non europeo ne ha diritto o meno? E' una sentenza che si può estendere anche ai lavoratori non europei e quindi anche a quelli della Gran Bretagna? Una possibile soluzione è che la FIFA decida che tutti i contratti devono avere una clausola risolutiva, oppure bisogna rispettare la fine del contratto. Questo risolverebbe tutti i problemi, le due parti convengono un ammontare e qualora non ci sia questa clausola entrambe le parti rispettano il contratto fino alla fine".


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