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Conte, quando cambiare diventa un obbligo

di Gianluigi Longari

Cercasi trasformismo, duttilità, capacità di adattamento. Cercasi Antonio Conte, disperatamente. L’appello di casa Inter è chiaro ed inequivocabile, e rimanda alle precedenti esperienze del tecnico leccese, sempre contraddistinte oltre che da successi e risultati fuori da ogni discussione, anche dalla comprensione delle difficoltà del momento e dalla capacità di strutturare delle modifiche tattiche che venissero incontro alle esigenze della squadra. Il 4-2-4 di Bari e Siena, gli inizi alla Juventus con L’alternanza di moduli sino a sdoganare quel 3-5-2 diventato marchio di fabbrica. O ancora la capacità di modulare questa scelta dei tempi del Chelsea, quando per valorizzare le qualità di Hazard si passó ad un 3-4-2-1 che portó alla conquista della Premier League. Insomma tutti ingredienti che nell’esperienza nerazzurra faticano a trovare spazio, tale è l’insistenza con la quale si continua a procedere solo per una strada senza valutare le possibili alternative. Cambiare non è più una possibilità, ora sta diventando un obbligo.


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