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Cavani e il PSG: è il miglior marcatore della storia del club. Ma solo un anno la prima stella

di Raimondo De Magistris

In principio fu Zlatan Ibrahimovic. Appena arrivato dal Napoli per 64 milioni di euro, Edinson Cavani si trovò dinanzi a sé un compagno di squadra a dir poco ingombrante e dovette subito adeguarsi. Dopo aver fatto fuoco e fiamme al centro dell'attacco partenopeo, il Matador a Parigi fu costretto a giocare in un ruolo che non era il suo. A ruotare attorno allo svedese, spesso e volentieri partendo dalla sinistra. Convivenza forzata, il rapporto tra i due non era idilliaco. "Cavani è uno di quei tre-quattro giocatori che Ibrahimovic ha detestato in tutta la sua carriera", ha detto pochi giorni fa l'ex compagno di squadra Michael Ciani. Eppure fruttuoso, perché con Ibrahimovic e Cavani insieme il Paris Saint-Germain ha fatto il suo definitivo salto di qualità.
Poi furono Neymar e Mbappé, arrivati nell'estate 2017 per diventare i nuovi leader e le nuove stelle del Paris Saint-Germain. Compagni con cui Cavani è andato mediamente d'accordo - anche perché poteva ricoprire il ruolo di centravanti nel tridente -, ma che gli hanno rubato la scena e molti gol, rigori compresi.
Nel mezzo, l'unica stagione da protagonista - quella 2016-17 - in cui è stato davvero leader dell'attacco del Paris Saint-Germain e in cui non a caso ha realizzato il suo record di gol: 35 solo nella Ligue 1, 49 in 50 partite.

E' in estrema sintesi la storia di Cavani al Paris Saint-Germain. Duecento gol in 301 partite gli sono valsi lo scettro di miglior marcatore della storia del club (il secondo è Ibrahimovic, con 156), ma mai quello di stella di una squadra che nell'ultimo decennio ha vissuto gli anni migliori della sua storia e ha fatto collezione di grandi calciatori. Tra questi anche il Matador, a cui però quasi sempre è stato riservato un ruolo importante, ma non di stella assoluto. Anche se i suoi numeri lo avrebbero meritato, anche se la storia dice che nessuno come lui ha riscritto la storia del PSG.

Ora questa storia sta per raggiungere i titoli di coda, a maggior ragione dopo un'ultima stagione in cui ha perso la titolarità a favore di Mauro Icardi. Il suo futuro potrebbe essere all'Inter, ma la sua storia sarà sempre legata a doppio filo a quello del club parigino che forse, solo dopo averlo perso, riuscirà a capire quanto il Matador sia stato importante per i tanti successi di questi anni.


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