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Caso Fagioli, resp. ASL dipendenze gioco d'azzardo a RFV: "Problema di salute fisica"

di Lorenzo Di Benedetto

Adriana Iozzi, responsabile ASL dipendenze gioco d'azzardo, ha parlato a Radio FirenzeViola per toccare il tema della ludopatia in merito al quale è sotto indagine il giocatore della Juventus Nicolò Fagioli: "È un problema economico e di salute fisica, perché investe tutta la famiglia e si allarga a macchia d'olio. Stiamo vivendo un momento di crisi, nel 2022 le raccolte sono state di 136 miliardi, quindi ancora di più rispetto al 2021. Sono aumentate del 22,3%. Il gioco d'azzardo ci dà l'illusione di poter vincere e ci fa credere che scommettendo si possono portare a casa i soldi. Un altro tasso allarmante riguarda il gioco online: oggi rappresenta il 50% del gioco, vale a dire 70 miliardi. Nel 2023 si fa una previsione di 80 miliardi solo di gioco online. Anche nelle scuole, grazie pure ai finanziamenti del gioco d'azzardo, ci sono degli indicatori evidenti che esistono già dei principi di dipendenza". 

C'è un numero di telefono al quale si può rivolgere chi chiede aiuto?
"Ci sono dei servizi pubblici formati in modo specialistico, sia a livello nazionale che internazionale. Ogni dipendenza ha la sua specificità. Gli operatori rispondono al numero 055 693 4430, l'email è adriana.ghiozzi@usllivornocentro.toscana.it. Noi offriamo aiuti gratuiti, trattiamo tutte le tipologie di dipendenza facendo anche prevenzione e non solo cura".

Ci sono dei segnali che possono far intuire una problematica di questo genere?
"Nessuno è immune dallo sviluppare una dipendenza. Ci sono sicuramente dei fattori individuali ma anche legati al contesto familiare e quant'altro. Poi ci sono degli altri elementi: i nostri ragazzi parlano con l'azione, non verbalizzano. Per cui si palesano con i cambiamenti e le difficoltà scolastiche, ma anche con la richiesta di soldi. Con una buona osservazione troviamo un genitore, insegnante, allenatore in grado di riconoscere certi segnali".


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