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Caso Fagioli, la Procura della FIGC ha ascoltato sia Ferrero che Calvo

di Lorenzo Di Benedetto

Continuano alcune rilevazioni rispetto al caso relativo a Nicolò Fagioli, indagato per presunte scommesse su piattaforme illegali. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, lo scorso mese il procuratore della Federcalcio Chinè ha ascoltato il presidente della Juventus Gianluca Ferrero e l'altro dirigente Francesco Calvo. Secondo il quotidiano della Capitale, la collaborazione della società con la Giustizia Sportiva potrebbe attenuare la pena per il centrocampista. La Juve spera nella squalifica solo per la stagione in corso del suo giocatore che si è auto denunciato, ammettendo di aver scommesso anche su partite di calcio, violando l'art. 24 del Codice di Giustizia Sportiva.

Le parole dell'avvocato Lubrano.
"La questione Fagioli è molto seria e delicata: la Procura della Repubblica territorialmente competente ha aperto una indagine penale ed a quel punto la Procura Federale della FIGC ha chiesto gli atti e deve appurare se ci sono riflessi disciplinari sulla sua condotta. Una condotta tutta da provare e verificare, su due binari differenti, un conto è la giustizia penale, che avrà tempi molto lunghi, ed un altro è quella sportiva per l’eventuale rilevanza ai sensi dell’articolo 24 del Codice della Giustizia Sportiva, qui saranno tempi molto brevi, con archiviazione o deferimento e poi i tre gradi di giustizi, complessivamente comunque non oltre i sei mesi per quanto riguarda il procedimento disciplinare sportivo.

Il dato è che, se questa condotta venisse provata, ovvero l’aver effettuato delle scommesse anche presso soggetti autorizzati e anche in settori diversi dal calcio, il giocatore rischia una sanzione non inferiore ai tre anni, quindi dai tre anni in su. Questo se le scommesse coinvolgono eventi organizzati dalla FIGC, UEFA o FIFA, quindi legati al calcio organizzato".


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