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Cagliari, Ranieri: "Veniamo etichettati come mafia e spaghetti, bello rappresentare l'Italia"

di Simone Lorini

In occasione della cerimonia di consegna dei premi Manlio Scopigno e Felice Pulici presso il Salone d'Onore del CONI a Roma, Claudio Ranieri, allenatore del Cagliari, è stato premiato come miglior allenatore di B dello scorso anno. "È bello essere e sentirsi rappresentanti dell’Italia, veniamo sempre etichettati come mafia e spaghetti e cose del genere. Se sono qui a ricevere questo premio è grazie alle società che negli anni mi hanno messo a disposizione giocatori bravi. Giulini poi mi ha fatto tornare a Cagliari e lo ringrazierò sempre. Come i giocatori che mi hanno regalato quell’emozione all’ultimo minuto", le parole raccolte da VoceGialloRossa.it.

Sulla stagione attuale:
"Ora dobbiamo sudare, siamo gli ultimi arrivati, ma crediamo nell’impossibile. Se non si vince si impara, dicono. Allora siamo diventati scienziati. I miracoli lasciamoli ad altri. Ci vuole lavoro, perseveranza e credere nel lavoro che facciamo. Loro si allenano veramente bene. Ci sono macchine di Formula 1 e noi siamo una utilitaria. Non mi sembra che la serie A sia così scarsa".

Sulla sconfitta contro la Roma:
"La Roma ha fatto subito un uno-due micidiale poi è stato difficile rimettere le cose a posto. Avevamo iniziato bene, c'era stata una bella azione nostra con Rui Patricio che ha fatto una bella parata sul primo palo. Quando questi campioni giocano al meglio per noi resta difficile".


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