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Bologna, Mihajlovic e le lecite esclusioni: Sartori e Di Vaio assenti dai ringraziamenti del tecnico

di Tommaso Maschio

"Grazie agli appassionati tifosi del Bologna. Alla società, con qualche mia lecita esclusione. Al presidente Saputo che mi ha permesso di lavorare qui per tre anni e mezzo, dimostrandomi a lungo fiducia. Ai vecchi dirigenti di questi anni, da Claudio Fenucci a Walter Sabatini a Riccardo Bigon, che mi sono sempre stati vicini, in campo e fuori. Al settore medico, della comunicazione e a tutte le componenti che lavorano per il Bologna ogni giorno con amore e passione. Al mio staff, che mi ha sempre supportato. Ai miei giocatori che in queste stagioni non si sono mai tirati indietro: spero di averli migliorati e fatti crescere". Nella lunga lettera d'addio di Sinisa Mihajlovic al Bologna e a Bologna, pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, saltano all'occhio due assenze nei ringraziamenti: Giovanni Sartori e Marco Di Vaio.

Sono loro le "lecite esclusioni" del tecnico serbo e se l'assenza del neo responsabile dell'area tecnica, al netto di qualche possibile screzio sul mercato (si pensi alla risposta stonata sul neo arrivo Posch nell'ultima conferenza stampa) è comprensibile visto che i due anno lavorato assieme solo per pochi mesi questa estate, ben diverso è il peso del nome dell'ex centravanti e attuale direttore sportivo del Bologna. Di Vaio infatti è in dirigenza dal 2015 ed è stato presente per tutto il periodo in cui Mihajlovic ha allenato la squadra, scalando anche le gerarchie societarie e affiancando tutti i dirigenti (da Corvino fino a Sartori) che si sono succeduti. Un'assenza che fa ovviamente pensare come sia stato Di Vaio, uomo molto ascoltato dal presidente Saputo, il più deciso a spingere per l'esonero del tecnico serbo.


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