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Affanno Milan, tutti i dubbi del nuovo corso

di Gianluigi Longari

Affanno. Questa è la parola che più delle altre riassume l’attuale situazione in casa Milan. La dura sconfitta patita nel derby ha riaperto in maniera totale i dubbi rispetto alla bontà delle scelte compiute in estate, non solo in chiave mercato ma anche per quanto riguarda la guida tecnica. È chiaro che un allenatore identificabile nella schiera di “maestri di calcio” come Marco Giampaolo necessiti di una tempistica che è obbligatorio gli venga concessa per far funzionare i suoi principi di gioco, ma il Milan ha un blasone ed una storia che impongono tempi ristretti e che con la pazienza hanno poco a che spartire. Ed allora largo alle prime rimostranze, su tutte quelle legate ai nuovi acquisti: perché il tecnico del Milan non schiera con continuità i giocatori su cui la società ha investito in estate? Perché anche i capisaldi della passata stagione sembrano involuti nel loro rendimento? Perché si faticano a costruire azioni pericolose? Perché il Milan non ha ancora un’identità tattica sulla quale cercare di lavorare? Tutte domande lecite, che al momento non hanno ancora risposta. Anche se le gare contro Torino e Fiorentina sono pronte a fornire riscontri forse irrimediabili.


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