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Abodi: "La UEFA ci è venuta incontro ma l'agenda di crescita doveva essere fatta a prescindere"

di Tommaso Bonan
Fonte: dall'inviato a Trento, Luca Cilli

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, è intervenuto sul palco del Festival dello Sport di Trento. Queste le sue parole raccolte dagli inviati di TMW: "Il nostro compito è quello di trasformare il riconoscimento del valore dello sport in una garanzia per tutti. Purtroppo a livello scolastico una struttura su due non ha una palestra e ha una presenza delle attività sportive non al livello del resto d'Europa. Cercheremo fra governo centrale e governo delle regioni di fare dei passi in avanti. L'assegnazione dei campionati europei che ci siamo garantiti con la Turchia? La Uefa ci è venuta incontro ma l'agenda di crescita doveva essere fatta a prescindere da questo riconoscimento. Il calcio è molto più baricentrico sul campionato e sul mercato e poco sui centri sportivi e sulle infrastrutture".

"Abbiamo migliorato la legge sulle infrastrutture sportive - continua Abodi - perché non vogliamo creare alibi. Penso a Firenze, Cagliari, Verona con gli stadi, e si muove qualcosa anche al Sud. I nostri impianti non sono moderni e qualcosa si deve fare per risolvere questa problematica. Anche Giorgia Meloni si sta muovendo per agevolare uno sviluppo in tal senso. Alcuni club lungimiranti, indipendentemente dalle difficoltà, sono riusciti a portarsi avanti. Il progetto del Milan sta andando avanti così come quello dell'Inter e della Roma. Noi proviamo a creare le condizioni migliori per portare avanti questi progetti. Significa creare valore del prodotto e garantire ai tifosi una casa migliore. Una ulteriore spinta deve arrivare dai numeri di presenze sugli spalti del pubblico post Covid. Noi dobbiamo fare come i grandi sportivi: dopo una vittoria c'è da pensare a quella successiva. Non c'è ancora un modello italiano ma un'architettura. E io vorrei creare un modello italiano".


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