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De Calò alla Gazzetta: "Nessuno come Messi: 8 Palloni d'Oro, ma il regno è finito"

di Paolo Lora Lamia

Nel suo consueto fondo su La Gazzetta dello Sport, il giornalista Alessandro De Calò ha parlato della conquista dell'ottavo Pallone d'Oro da parte di Lionel Messi: "Nella routine dello straordinario, quasi una banalità del bene alla quale Leo Messi ci ha abituato, c’è anche questo Pallone d’oro. Per lui è l’ottavo. Un numero che lo blinda, almeno per una generazione, da qualunque possibile inseguimento. Cristiano Ronaldo, strabiliante antagonista dell’argentino nella prima parte di questo secolo, si è fermato a quota cinque dopo qualche frenata e felici inseguimenti. Con il portoghese ormai la partita è chiusa".

Prosegue: "Curiosamente, Messi ha ricevuto questo ennesimo riconoscimento nel giorno in cui si celebrava il compleanno di Maradona, anche se Diego da tre anni non c’è più. Con la leggenda del Diez, la Pulce aveva cominciato a misurarsi – suo malgrado – fino dai primi vagiti nel palcoscenico del grande calcio. Nonostante fosse la star conclamata del Barça, squadra di club più forte di tutti i tempi, e continuasse a vincere una montagna di trofei segnando centinaia e centinaia di gol, Messi rimaneva indietro rispetto al Diez, perché non aveva mai portato a casa il Mondiale. Per questo il trionfo in Qatar nel dicembre scorso è stato un punto fondamentale. Ha ribaltato le proporzioni del confronto, e ha reso accettabile a tutti la vecchia definizione di Jorge Valdano, compagno di Diego in Messico ’86 («Messi è Maradona tutti i giorni»)".

In chiusura: "Ora arrivano altre Coppe America, un Mondiale targato Usa: chissà fino a dove Messi riuscirà ad allungare il suo piede mancino. Ma quello che si respira, al capolinea di questo ottobre, è che il suo regno sia alla fine. Da domani toccherà a Mbappé, Haaland e Bellingham giocarsi la nuova egemonia. E noi – come direbbe il poeta – aspetteremo domani, per avere nostalgia".


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