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L'Europeo con le frontiere chiuse di Boris Johnson che sogna una finale in casa

di Marco Conterio
Fonte: dall'inviato di TMW a Euro 2020 - da Wembley

Avrebbe dovuto essere l'Europeo senza confini e con le ali. Avrebbe dovuto essere l'Europeo della generazione Erasmus, di quella low cost, di tasche vuote e sogni grandi. Un volo, una bandiera, e poi via andare, d'azzurro o di rosso o di uno dei mille colori di cui sono fatte le speranze. Poi il mondo s'è ammalato, chiuso, serrate le porte, le finestre, niente battiti d'ali o soffi di vento. Un anno dopo, Euro 2021 ha mantenuto il nome antico del 2020 per non dimenticare ma anche per pensare che potesse essere la ripartenza. Lì dov'eravamo rimasti, qui dove ripartiamo.

Londra è sempre stata madre generosa per viandanti e studenti, cuochi e faccendieri, fattorini e pure per il ragazzo vestito da sandwich che distribuisce i volantini all'angolo di Regent Street. La più grande metropoli d'Europa, che ora Europa non è più, che ha finito di abbeverare di sogni generazioni di ragazzi, o di soldi quelle degli imprenditori, ha chiuso le frontiere. Stasera Italia-Spagna sarà dedicata a chi vive nel Regno Unito, che è unito solo ai suoi antichi ideali di gretta chiusura, che di regno oggi non ha neppure quello dei cieli di chi atterra per la partita perché la quarantena impedisce ai viaggiatori di viaggiare e ai sognatori di farlo solo via satellite.

Wembley sarà riservato a chi ha resistito pure alla Brexit, perché restare cittadini nel Regno Unito, con tutte le limitazioni per ceto e censo, non è impresa semplice e facile. Come se il virus non bastasse, la zappa sullo stivale italiano che molti lì hanno indossato con orgoglio per anni. Contro l'Austira, gli azzurri giocavano praticamente in casa, perché a Londra, Little Italy è tutt'altro che Little. Fratelli diversi, una faccia e una razza in quanto a sogni e percorso, stasera italiani e spagnoli sono attesi quasi in egual misura a popolare gli spalti di Wembley, oltre agli inglesi che ci spieranno in attesa della semifinale contro la Danimarca di domani. Poi i Tre Leoni, se le attese e le aspettative verranno confermate, saranno attesi da una finale praticamente casalinga. Vietata agli italiani, o ci auguriamo non agli spagnoli, che volessero prendere un volo e assistervi. I confini son chiusi, anche se tra poco Boris Johnson dichiarerà l'ufficiale liberi tutti, all'aperto o al chiuso che sia. Avrebbe dovuto essere l'Europeo della libertà. Lo è, ma solo per pochi, e possibilmente con la guida a destra.


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