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Il futuro di Allegri alla Juventus non può diventare una questione solamente economica

di Marco Conterio
Fonte: dall'inviato a Torino di Tuttomercatoweb.com

Una sconfitta clamorosa, più decisiva che importante, per riprendere le parole di Massimiliano Allegri che poi ha ribaltato di fatto nella vigilia della sfida contro il Benfica. E' stato contestato per la prima volta dallo Stadium, la sua Juventus, al secondo ko di fila in Champions League, è stata accompagnata negli spogliatoi da una bordata assordante di fischi. Contestazione. Per Allegri, per la Juventus, per questo progetto che non sta decollando ma, piuttosto, stenta e rischia di prendere una direzione preoccupante. Presto per i bilanci? La Champions non aspetta nessuno e se è vero che per i dieci punti utili per passare agli ottavi c'è ancora tempo, ce ne sono dodici a disposizione, tecnicamente ne bastano quattro a Benfica e Paris Saint-Germain. La Juventus è a meno quattro dalla vetta della classifica in Italia. Lo si può definire un inizio di stagione fallimentare o anche in questo caso prendere numeri e risultati in mano è lesa maestà?

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Fischi e decisioni da prendere
Maurizio Arrivabene, col sorriso, ai tifosi, nel pomeriggio di ieri, ha detto 'lo pagate voi quello che arriva?'. Senza portar la dichiarazione in prima pagina, ma estrapolandone il contenuto, la verità è che non può diventare solo una questione di durata di contratto e di stipendio, la conferma di Allegri sulla panchina bianconera. Nove milioni, quattro anni, numeri e cifre. E' solo questione di bilancio o di progetti e futuro? La Juventus ha creato una rosa e una squadra con e per il suo allenatore. Smettere di credere nel progetto rischierebbe di essere un errore da una parte ma a che prezzo? Nelle ultime sette gare, solo una vittoria. Nelle ultime due di Champions, due sconfitte. Un calendario in A sulla carta non impossibile ma che mette la Juve di rincorsa. A che prezzo, dunque?

Una decisione da prendere
Dovrà essere Allegri e solo Allegri a invertire la rotta, a trasformare i fischi in applausi. Perché in Europa è un inizio di fallimento e in Italia è una partenza in salita. Numeri e dati lo raccontano, classifiche alla mano. La società prenda posizione, e lo faccia in base a quello che sarà il futuro delle prossime partite. A partire dal Monza. Altrimenti il rischio è che la strada passi e che la Vecchia Signora resti lì. "Non mi sento a rischio", dice l'allenatore che non ha avuto confronti con la società dopo la partita. Avanti con lui. Però il pubblico, gli hashtag, fischiano e chiedono soluzioni diverse. La società prenda fortemente posizione, con coraggio, in qualsivoglia direzione.


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