.

De Siervo voleva più di 927 milioni. Ma il calcio italiano peggiora anno dopo anno

di Andrea Losapio

"L’obiettivo è che la vendita dei diritti per il prossimo ciclo abbia un valore per singolo anno superiore a quello attuale. L’ultima vendita ha portato ricavi per 927 milioni all’anno per il Campionato e circa 50 milioni per la Coppa Italia. L’obiettivo è alzare entrambi questi valori e superare il muro del miliardo, la discussione sta nel fatto che i broadcaster stanno cercando di risparmiare il più possibile forti del fatto che non ci sono concorrenti diretti". Parole e musica di Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, a chi gli chiedeva quale fosse la cifra giusta per i diritti televisivi. Per il triennio dal 2021 al 2024 l'offerta combinata di Dazn e Sky era intorno ai 927 milioni.

Tre anni dopo il movimento calcio non è cresciuto, anzi, è sceso di un 3% circa. Nello stesso tempo la Premier è arrivata intorno quasi a sfondare i 3 miliardi di euro. Più del triplo, senza considerare che nella prossima stagione la Premier assegnerà i diritti dopo sei anni: dal 2018 le offerte erano da Amazon, Sky e BT. Difficile che le nostre squadre possano sostenere in competitività contro chi va a guadagnare più di 200 milioni se primo in classifica (il Manchester City, in questo senso).

Poi, certo, si può dire che 900 milioni per 5 anni possono portare a una programmazione un pelo diversa, dopo la nascita della radio della Serie A. De Laurentiis vorrebbe accelerare sul canale di Lega, ma i tempi non erano ancora maturi. Anche perché poi bisognerebbe monetizzare e non sarebbe così semplice.


Altre notizie