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Retegui si presenta ed è subito bagno di folla: in 5000 ad accogliere il bomber

di Lorenzo Di Benedetto

Prima conferenza stampa da giocatore del Genoa per Mateo Retegui, che si è presentato parlando dei suoi obiettivi e del perché abbia scelto il Genoa: "Sono felice. Sono in una grandissima squadra con un grande allenatore. Ho parlato con Milito e mi ha detto che il Genoa è una bellissima società con grandissimi tifosi. Anche per questo sono contento di godermi questi momenti".

Come mai ha scelto il Genoa?
"Avevo altre soluzioni ma è una decisione presa col cuore. Le parole dell'allenatore, la posizione del club che mi voleva. Ho preso una decisione per me e per la mia famiglia e nel mio cuore c'era di venire al Genoa".

Cosa le ha detto Gilardino?
"Mi ha parlato di calcio. E' un grande allenatore, è stato un grande giocatore della Nazionale e per me è un onore che sia il mio allenatore. Spero di imparare molto da lui e da tutta la squadra".

Tra i motivi per cui ha scelto il Genoa c'era di stare più "vicino" a Mancini?
"E' un onore giocare nella Serie A. Il Genoa era una soluzione. Sono felice di stare al Genoa, è vero che stare in Italia significa stare più vicino alla Nazionale, quindi sono felice di essere qui. Grazie a Roberto che hanno avuto buone parole con me".

Ha firmato un contratto di quattro anni. Ambisce e diventare un giocatore molto importante per questo club?
"Spero di imparare molto in squadra, di essere protagonista partita dopo partita".

Come sta fisicamente?
"Ho giocato nel Tigre fino a giovedì. Sono in un'ottima condizione".

Da Milito a Simeone tanti giocatori argentini. È una responsabilità o una gioia?
"Entrambe. Anche un onore essere qui mettersi la maglia e difenderla a morte".

Conosce la storia fra Genoa e Boca Juniors?
"Ha una grandissima storia con grandi tifosi. Sono felice di difendere questo scudo. Abbiamo parlato a lungo di questo. E' il destino, il mio bisnonno era genovese, penso sia il destino che giochi qui".

Si trova più a suo agio con un giocatore a fianco o come unica punta?
"Ho parlato con il mister, mi adatto a quello che mi dice il mister e a quello che necessita la squadra. Decide però il mister se giocare con un unico attaccante o con due".

Il suo obiettivo?
"La cosa più importante è giocare a calcio ed essere felice. Ovviamente poi è segnare. Il mio ruolo lo chiede. La squadra però ha il primo posto".

L'Italia è un'occasione per dimostrare il suo valore come in Nazionale.
"Grazie a Mancini. Sono fortunato a vestire la maglia della Nazionale. E' un sogno realizzato".

La corte del Genoa.
"Sono qui perché ho voluto venire qua. Per la storia del club, per Ricciardella, Ottolini e il presidente che si sono interessati molto a me come al mister che mi ha chiamato. Per me è un onore che mi hanno mostrato la loro fiducia. Quindi è stata una decisione corretta".

Il suo numero e il suo soprannome?
"Ho scelto il 19. Chapa è mio papà, io sono Mateo".

Ci può raccontare quando è iniziata questa trattativa?
"Non saprei. Io non sono stato dentro il tema perché giocavo con il Tigre. Ho saputo di questa possibilità e con la mia famiglia abbiamo fatto il possibile per essere qua. E' un grande passo per la mia carriera e per la mia vita. Non è stato difficile".

Ha già visto partite del campionato di Serie A?
"E' differente. Mi piace molto il calcio. È un calcio duro e difficile".

Quanta voglia c'è di giocare al "Ferraris" davanti al pubblico rossoblùu?
"Conosco lo stadio con i tifosi che sono passionali. Ho voglia di giocare e segnare gol".

È già pronto per giocare? Non si riposerà?
"No. Non farò riposo. Ho giocato giovedì l'ultima partita".

Milito è stato soprannominato Principe. L'hanno presentato come REtegui. È pronto per essere il Re del Genoa?
"Per me è un onore. Sono felice di essere qua e per la presentazione. E' un sogno molto grande. Forza Genoa".

Il bagno di folla.
Termina con un bagno di folla il Retegui-day. Il nuovo attaccante del Genoa si è presentato questo pomeriggio alla stampa e successivamente, verso le 19, il teatro si sposta nella centralissima piazza De Ferrari. Il luogo dove soltanto due mesi fa si festeggiava il ritorno in A del Grifone si è popolato nuovamente di migliaia di tifosi, circa 5000, per dare il benvenuto al nuovo attaccante di Alberto Gilardino.

È qui la festa
Bandiere e fumogeni rigorosamente rossoblù hanno accolto la discesa dell'italo-argentino che, poco dopo le 19.30 annunciato dallo speaker ufficiale delle gare casalinghe del Genoa, in una calda sera di mezza estate ha fatto capolino da Palazzo Ducale per presentarsi al suo nuovo pubblico. Foto, autografi e tanto entusiasmo. La Genova rossoblù accoglie il suo Re...tegui, sperando che il colpo possa portare gli stessi risultati di quelli che portò nel 2008 Diego Alberto Milito, con i suoi 24 gol nella stagione in Serie A che per poco non permise all'allora squadra di Gasperini di andare in Champions League.

Le sue parole
"Il mio bisnonno, da parte di mio papà era genovese - le sue parole al microfono -. È il destino che è giusto che sia qui. Sono felice e sono contento, per me è un onore essere qui. Ho parlato con Milito, mi ha parlato che il Genoa è una grandissima squadra con grandissimi tifosi, non vedo l'ora di scendere in campo e vedere la Gradinata Nord".


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