.

La Lazio gioca, ma non segna. E Sarri a fine partita se la prende con le istituzioni del calcio

di Giacomo Iacobellis

Un buon primo tempo, ma una ripresa più "molle" e la solita scarsa concretezza in area avversaria condannano la Lazio alla sconfitta nel big match di San Siro contro il Milan, valido per il settimo turno di Serie A. Non erano partiti affatto male i biancocelesti, con Taty Castellanos titolare al posto di Immobile e molto propositivo nel dialogo con Zaccagni, Luis Alberto e Felipe Anderson (leggi QUI le pagelle della Lazio di TMW). Nonostante qualche buono spunto, per Maignan non sono però mai arrivati grossi pericoli e alla fine la squadra capitolina recrimina ancora una volta il fatto di non essere riuscita a capitalizzare il suo gioco.

"Abbiamo fatto un gran primo tempo, il rammarico è che abbiamo creato i presupposti per andare in gol e li abbiamo vanificati. Abbiamo riconquistato tantissimi palloni, trovato spazi per andare ad attaccare la porta. Nelle ultime scelte potevamo fare di più. Abbiamo sofferto il primo quarto d’ora del secondo tempo. Ho visto un buona Lazio tra primo e il secondo gol, non ci dobbiamo dimenticare che un miracolo di Florenzi ci ha negato l'1-1. Venir qui e fare 7-11 tiri non è semplice, alcune volte non era il caso di tirare dal limite perché eravamo in superiorità numerica", è stata la lettura di mister Maurizio Sarri a fine partita.

Infine, la stoccata finale all'AIC per i troppi impegni ravvicinati: "Bisogna vedere le condizioni dei giocatori che stanno giocando ogni 3 giorni. Poi ci sono le pause per le nazionali e sento dire alla stampa 'adesso riposano', e invece continuano giocare ogni 3 giorni. Spero che la Lega, FIFA, UEFA, AIC facciano tutti mea culpa. In questa giornata ci sono stati 50 infortuni muscolari, sono particolarmente indignato dall’AIC: permettere che i propri associati si facciano scannare senza neanche accenni di protesta mi sembra un po’ brutto".


Altre notizie