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Il Sassuolo e la difficoltà a trovare stimoli in assenza di obiettivi. Troppa inconcludenza a Udine

di Luca Chiarini

Nella perenne ricerca di un consono equilibrio tra giochismo sfrenato e il perseguimento quasi machiavellico del risultato ad ogni costo, il Sassuolo si perde a Udine in una prestazione d'inconcludenza quasi irritante. Sbaglia De Zerbi a rinunciare dall'inizio a due pezzi da novanta come Djuricic e Caputo, che però - va detto - non cambiano il volto dei neroverdi una volta entrati in avvio di ripresa. Stecca l'attacco, che è Berardi e poco altro.
La salvezza è in cambusa da molto tempo, motivo per cui cali di tensione occasionali (anche inconsci) possono essere comprensibili. Vanno certamente ricercati nuovi stimoli, per concludere al meglio un campionato che vede i neroverdi quasi equidistanti dai due poli delle zone a rischio e dell'orbita europea.
A De Zerbi dunque l'arduo compito di riportare tutti sul pezzo e indicare una rotta che dev'essere finalizzata a predisporre basi solide per l'avvenire.


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