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10 mesi fuori e 20.000 euro di multa, la squalifica di Tonali è ufficiale. Tornerà ad agosto 2024

di Dimitri Conti

Dopo i colloqui con i procuratori federali, è arrivato anche il comunicato della FIGC a sancirne la squalifica di 18 mesi, dei quali 8 sono commutati in prescrizioni alternative, è arrivato anche il passaggio successivo per quanto riguarda Sandro Tonali e il suo coinvolgimento nel cosiddetto "caso scommesse" che ha visto indagati alcuni giovani calciatori italiani.

Per l'ex Milan non ci sarà la possibilità di scendere in campo in Inghilterra, visto che dalla FIFA è arrivata la conferma dell'accettazione dell'estensione della sanzione ricevuta in Italia al campo internazionale. E tanto sarà: niente Premier League né tornei inglesi, oltre a dover rinunciare alla partecipazione all'eventuale Europeo. La data per il rientro all'attività di Tonali è dunque adesso fissata al 27 agosto 2024.

Di seguito la comunicazione federale in merito alla squalifica di Tonali: "La Procura Federale ha raggiunto un accordo (ex art. 126 CGS) con il calciatore Sandro Tonali, a seguito del quale lo stesso verrà sanzionato con una squalifica di 18 mesi, 8 dei quali commutati in prescrizioni alternative, e una ammenda di 20.000 euro, per la violazione dell’art.24 del CGS che vieta la possibilità di effettuare scommesse su eventi calcistici organizzati da FIGC, UEFA e FIFA.

Riguardo le prescrizioni alternative, Tonali dovrà partecipare ad un piano terapeutico della durata minima di 8 mesi e ad un ciclo di almeno 16 incontri pubblici, da svolgersi in Italia, nell’arco di 8 mesi, presso Associazioni sportive dilettantistiche, Centri federali territoriali, Centri per il recupero dalla dipendenza dal gioco d’azzardo, e comunque secondo le indicazioni e il programma proposti dalla FIGC.

La Procura Federale vigilerà sul rispetto di quanto indicato e, in caso di violazioni, adotterà i provvedimenti di propria competenza, ai sensi del CGS, con risoluzione dell’accordo e prosecuzione del procedimento disciplinare dinanzi agli Organi giudicanti di giustizia sportiva".


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