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Morace sull'Italdonne: "Poca considerazione, per questo tanti no. Con Ulivieri ho zero chance"

di Tommaso Maschio

“L’esperienza Azzurra al Mondiale? Ha le sue motivazioni, anche se nel torneo ci sono state eliminazioni ben più gravi rispetto a quella italiana. Ci sono fuori gli USA, la Cina, l’Argentina, la Germania, il Brasile, ci può stare la nostra eliminazione. Poi tutte le polemiche, le chiacchiere, i botta e risposta che ci sono stati si potevano evitare, anche perché è da dopo l’Europeo che c’è questa situazione”. Così l’allenatrice e commentatrice della Rai Carolina Morace ha parlato ai microfoni di Tuttocalciofemminile del negativo Mondiale disputato dall’Italia Femminile: “Sono sempre del parere che le cose bisogna dirle sempre dentro uno spogliatoio, anche con un confronto a muso duro, anche con toni alti, ma il rispetto dello spogliatoio ci deve essere. Mi è dispiaciuto non aver letto nessuna riga di ringraziamento a Milena Bertolini, che comunque nella sua gestione di allenatrice qualcosa ha fatto. Era un ringraziamento dovuto”.

Continua Morace tornando anche sul torneo di quattro anni fa che aveva visto le azzurre protagonista: “L’amarezza è che dopo il Mondiale del 2019 ricordo grandi commenti, alla fin fine abbiamo visto che erano tutte stupidaggini, ma la gestione di una squadra di calcio non può essere così. Quindi dico che fin dall’inizio c’era qualcosa che non andava e doveva essere risolto, poi la mancanza di interesse ha fatto in modo che la cosa passasse sopra senza essere risolta. - continua Morace criticando la FIGC - Gravina ha detto che ci saranno progetti e investimenti e questo vuol dire che fino ad adesso non ci sono stati. Dal Mondiale di Francia bisognava fare qualcosa, mentre noi siamo rimaste con 30mila tesserate contro le 100mila dei paesi europei più importanti. L’Inghilterra, per esempio, ha fatto un programma bellissimo, che bisognava prendere e adattare se ci fosse stato l’interesse per fare crescere il nostro femminile”.

Spazio poi al futuro della panchina azzurra: “Perché tutti i tecnici Federali non hanno accettato la panchina della Nazionale femminile? Perché sanno benissimo qual è la considerazione che si ha del calcio femminile, non mi sembra che nessuno sia interessato. Non si fa altro che mettere gente nuova, che non conosce i problemi del calcio femminile, non c’è un illuminato come era Michele Uva, da lì poi non c’è più stato nulla. Io interessata? Non sono stata minimamente contattata dalla Federazione per la panchina della Nazionale, finché c’è Renzo Ulivieri non mi considereranno ed è in linea con l’interesse che si ha verso questo sport. La scelta di Bertolini è stata di Ulivieri, tutto lo staff lo ha scelto lui ed è una cosa che non succede in nessun altro paese. Il ct è una scelta che deve essere fatta dal presidente federale ed essere una figura di riferimento ora più che mai, invece sentendo i nomi mi sembra che si vada nella direzione contraria. Una donna accanto ad un tecnico maschio? Ma chi è, allo stato attuale, una figura tecnica molto forte femminile che decide di affiancare una figura maschile che non è mai stato nel femminile, dovrebbe essere il contrario e poi deve essere il ct a portare il suo staff, io ho avuto questa opportunità anche quando ho allenato Trinidad e Tobago. Un’allenatrice donna non ha bisogno del tutor, perché siamo allenatrici anche noi e conosciamo molto meglio il nostro mondo rispetto a loro. Anche Ulivieri ha avuto grosse difficoltà di gestione con la sua squadra femminile, per cui non capisco, rimango veramente stupita”.


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