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Pjanic al CSKA Mosca, Bulykin durissimo: "Incomprensibile. Giocatore a fine carriera"

di Raimondo De Magistris

Dmitry Bulykin, ex attaccante tra le altre di Dinamo Mosca, Bayer Leverkusen e della nazionale russa, ha commentato l'imminente trasferimento di Miralem Pjanic al CSKA Mosca: "E' un trasferimento per me è incomprensibile. Era negli Emirati, aveva 34 anni. Le persone del CSKA sono solitamente persone di calcio: quando fanno qualcosa, lo fanno per ottenere dei vantaggio ma io non vedo alcun vantaggio in questa operazione. Certo, poi bisogna vederlo in campo: se inizia a segnare in ogni partita poi tutti loderemo il CSKA. Ma io sono sempre per i giovani russi con gli occhi lucidi, perché a 34 anni stai già pensando a come concludere bene la tua carriera e non crollare", ha detto Bulykin.

Pjanic è atterrato a Mosca questa notte e s'è così espresso ai giornalisti che erano lì pronti ad accoglierlo: ''Non vedo l'ora di iniziare. Conosco molto il CSKA, un grande club. Ho parlato con Rahimić, che è un mio buon amico". Negli scorsi giorni il nome di Pjanic era stato accostato anche al Genoa, club alla ricerca di un rinforzo a centrocampo dopo il brutto infortunio rimediato da Rislan Malinovskyi.

Trentaquattro anni, Pjanic lo scorso giugno aveva dato l'addio alla nazionale della Bosnia ed Erzegovina con questo comunicato: "Dopo 16 anni per la mia Bosnia Erzegovina è arrivato il momento di dire addio. Questa è sicuramente una delle decisioni più difficili che io abbia dovuto prendere, ma con grande orgoglio e vera soddisfazione dico: basta. Ho giocato 115 partite, ho provato tanta gioia, sono andato ai Mondiali: erano tutti sogni che avevo da bambino e sono diventati realtà. Ho sempre indossato la maglia del mio Paese con amore e orgoglio, ho giocato per la mia gente, per i nostri fedeli tifosi in tutto il mondo.

Grazie a tutti i commissari tecnici, al personale medico e ai dirigenti che ci hanno supportato in questo percorso. Grazie ai tifosi della Bosnia-Erzegovina per aver creduto in me e avermi aiutato a realizzare il mio sogno e giocare per il paese che amo. Più di tutti sono grato ai miei genitori e a tutta la famiglia: siete stati la mia forza e il mio sostegno in tutto. In ogni club in cui ho giocato, ero un orgoglioso bosniaco, che cercava sempre di essere un modello per i nostri figli, sperando che un giorno anche loro sarebbero entrati nei club più grandi del mondo. Auguro alla Nazionale tutto il meglio per il futuro. Ti amo, mia Bosnia".


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