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Barcellona, Xavi: "Questa non è una crisi. Critiche? Mi bastonate da sempre..."

di Ivan Cardia

"Per domani chiedo la stessa cosa di sempre". A parlare è Xavi, tecnico del Barcellona che domani affronterà in casa l'Alaves e nelle ultime settimane ha ricevuto diverse critiche: "Dobbiamo giocare bene, essere superiori all'avversario, dominare la partita. Tutto quello su cui abbiamo lavorato finora, durante questi due anni. Ma soprattutto in questa stagione. Chiedo il massimo, perché questo è il Barça".

Sul blocco mentale: "Credo che il blocco mentale venga perché non siamo ordinati in campo come prima. Per questo credo che sia un problema più calcistico che mentale. Abbiamo parlato molto. È uno spogliatoio molto sano. Il blocco viene dal non essere ben posizionati in campo".

Sullo spogliatoio: "Abbiamo perso ad Amburgo senza fare una buona partita. Ma l'atteggiamento non è mai mancato. Questa squadra vuole ancora vincere titoli. Il gruppo è molto unito, è molto sano. Andiamo per la strada giusta come gruppo, come famiglia".

14 convocati nella sosta: "Ci siamo allenati bene. Abbiamo analizzato ciò che è successo ultimamente. Credo che sia più una questione di posizione. Dobbiamo recuperare le sensazioni. Sapevamo già che molti giocatori sarebbero partiti con le loro nazionali. Niente di nuovo per noi".

Chiacchierata con Laporta: "Parliamo dopo ogni partita. Se sono positivo, una delle poche persone che mi supera è il presidente. È molto tranquillo. Ha massima fiducia nella squadra. Tranquillità e continuiamo a lavorare".

Pedri e De Jong: "Frenkie sarà disponibile per la partita contro il Rayo. Pedri è al 100%".

Momento più delicato in panchina: "No, non c'entra nulla. Il momento peggiore come allenatore l'ho passato l'anno scorso. Questo non c'entra nulla. Questo non è una crisi o qualcosa del genere. Quello dell'anno scorso è stato delicato, ma senza arrivare a una crisi. Ho vissuto qui delle crisi terribili e questa non lo è".

Le critiche: "A me avete dato bastonate per tutta la vita. Ci si abitua, quasi, alla critica. Questa è la Barça e bisogna accettare la critica. Abbiamo avuto due partite difficili e bisogna essere onesti. Non siamo stati all'altezza. Funziona così. Purtroppo, uno finisce per abituarsi".

Mano dura o morbida: "Io sono per il colpo di frusta. Di 'pah'. Se è una questione di ordine, non c'è bisogno di gridare. Se serve, grido, ma non sono tipo da urlare. Sono tipo da convincere. Da idea. Né prima ero dura né adesso sono morbida. Quello che ho vissuto io. Non c'è altro. Quello non sarebbe il motivo principale per cui la squadra non è stata bene".

Gestione personale della sconfitta: "A me colpisce il triplo perché lo sento. Quando si vince, lo godo il triplo. Ma quando no, ci sono critiche e lo soffro il triplo a casa, con la mia famiglia. È così, non c'è nessun problema".


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