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Atletico Madrid un incubo. Omorodion scoppia: "Mi allenavo in disparte, molte notti piangevo"

di Yvonne Alessandro

Samu Omorodion al Chelsea? No, poi l'attaccante spagnolo classe 2004 è finito al Porto dopo essere stato scaricato dall'Atletico Madrid in estate. Un'estate che ha vissuto malissimo, come ha raccontato lui stesso in un'intervista a Marca quando, dopo aver vinto l'oro olimpico, si è allenato "in disparte" all'Atlético de Madrid prima di trasferirsi ai Dragoes: "È stato molto complicato, ho passato un periodo molto brutto, molte notti a piangere...", ha esordito.

Ma al Porto finora vanta 7 gol in 7 partite e qualcuno dalle parti di Madrid potrebbe avere qualche rimorso: "Sono contento di come è iniziata la stagione. Sono arrivato in un club e in una squadra in cui mi sono adattato bene alle mie caratteristiche. Una squadra d'attacco che ama giocare a calcio. Il miglior club del Portogallo, dove lotteremo per il titolo".

Ma il turbinio di mercato che lo ha travolto per il mancato trasferimento a Londra, il pericolo di rimanere in rojiblancos e non solo, lo hanno segnato parecchio: "Ma è stata un'estate molto complicata. Quando ero a Madrid ho passato un brutto periodo. Alla fine, grazie a Dio, è andato tutto bene. Se non ha funzionato con il Chelsea è stato per un motivo e alla fine tutto è andato bene. Perché ho passato un brutto periodo? Lì - all'Atlético de Madrid - mi allenavo in disparte. Non mi sentivo un partecipante, non mi sentivo un calciatore. Mi allenavo e la mia testa mi diceva di non farlo. Ho passato un brutto periodo. Molte notti a piangere... la mia famiglia e mia madre hanno passato un brutto periodo...".

Mentre sul motivo per cui l'Atletico non abbia puntato su di lui: "Nessuno mi ha parlato e io non ho parlato con nessuno. Ero ancora un giocatore dell'Atletico Madrid, dovevo andare ad allenarmi e a realizzarmi. Conoscevo già la posizione del club. Sono cose che succedono nel calcio e che ti fanno fare esperienza e imparare per il futuro".


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