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Sergio Sylvestre e gli errori sull'inno: "Emozione ed eco, difficile farlo capire alla gente"

di Ivan Cardia

Ospite di Sky, il cantante Sergio Sylvestre è tornato sull’inno di Mameli di ieri sera e sulle conseguenti critiche. Spiegando anche cosa lo ha portato a un’esecuzione non propriamente perfetta: “È stato tutto molto emozionante. Penso di essere stato il primo americano a cantare l’inno italiano, hanno giocato anche il fatto del Covid e lo stadio vuoto”.

Quanto ha pesato l’assenza di spettatori?
“Non riesco a far capire alla gente cosa significa cantare dopo una cosa del genere, dopo il Covid e tutto quello che è successo nel mondo. È un peso incredibile, ho fatto una cosa di cui sono molto orgoglioso”

Più complicato a livello emotivo o per l’eco della tua voce?
“È stato tutto. Fare una cosa così importante, vedere lo sguardo dei calciatori… Da casa non si poteva capire. Poi, anche sentire l’eco della mia voce mi ha fatto bloccare. Non perché avessi dimenticato le parole, potrei cantarlo adesso a occhi chiusi, senza niente (e poi canta l’inno, ndr)”.


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