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RBN - Prof Di Perri: "Il calcio può ripartire, a porte chiuse si può giocare anche a Lodi"

di Alessandra Stefanelli

Intervistato da Radio Bianconera, nel corso di ‘Cose di Calcio’, il virologo Giovanni Di Perri, direttore del reparto malattie infettive dell’Amedeo Savoia di Torino ha detto la sua sulla Fase 2, toccando anche l’argomento relativo alla ripartenza del calcio italiano: “È un momento difficile, ma abbiamo preso il ritmo, ora è un po’ più facile da gestire e ci togliamo anche qualche soddisfazione professionale. Dobbiamo convivere col virus, è una sfida, ma dobbiamo riaprire altrimenti rischiamo di sprofondare nella miseria. Il virus c’è ancora, si trasmetterà di più sicuramente. Essendo una situazione nuova nessuno sa come questo virus si trasmetterà, sicuramente ora non è il Carnevale di Rio e non è tutto aperto e spero che i cittadini qualcosa avranno imparato. Fare i calcoli sulla diffusione dell’infezione senza fare i conti con il coefficiente di freno che è la mascherina e il nostro comportamento non è possibile”.

Sulla possibile ripresa del calcio: “L’impressione è che chi comanda stia un po’ cincischiando, si stanno un po’ rimbalzando la palla. Serve fare uno screening completo, ma secondo me a porte chiuse si può giocare. E si può giocare anche a Lodi, Milano, nelle zone più interessate dal virus. Non ci vuole niente a preparare un albergo per i calciatori, secondo me si può fare se si vuole. Andare a giocare nei campi meridionali ha senso se fai entrare il pubblico, ma se lo fai a porte chiuse puoi giocare dove vuoi”.

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