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Juve-Milan, Sconcerti sul Corriere: "Calcio ingessato da meriti e potenza"

di Tommaso Bonan

Mario Sconcerti, prima firma del Corriere della Sera, ha commentato questa mattina la vittoria della Juventus in Supercoppa contro il Milan. Questo un breve estratto: "La Supercoppa alla Juve conferma quello che sta accadendo da un po’ di anni: il calcio ha perso imprevedibilità, si va solo secondo meriti e potenza. Vince il più forte, ma per ottenere questo non c’è bisogno del calcio, basterebbe la vita. Un tempo il calcio era consolazione, c’erano gesti quasi trascendentali, le gerarchie non tenevano. Restava lo spazio per una grande resistenza. In questa epoca no. Così la Juve gioca una partita lenta, felpata come il jazz di Paolo Conte, il Milan ne gioca un’altra alla sua altezza, un po’ povera e un po’ sfortunata, dove tutto finisce secondo la stessa logica, quella del più forte. La Juve, anche nei giorni di poca sapienza, continua a togliere mistero al calcio. La sua forza annulla la scommessa, catalizza pronostici e risultati, non c’è più differenza. La partita di Gedda non è stata altro che questo: uno spettacolo lento, fuori atmosfera, fra due squadre dalle possibilità troppo diverse. Non c’è stato niente di grande, solo la fotografia di differenze tra i due avversari".


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