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16 settembre 1987, il Napoli esordisce in Champions al Santiago Bernabeu. Vuoto

di Andrea Losapio

Il 16 settembre del 1987, allo stadio Bernabeu di Madrid, il Real affronta in Coppa dei Campioni il Napoli di Diego Armando Maradona. Una premiere per gli azzurri che esordiscono, di fatto, nella massima competizione europea per club. Il condottiero è ovviamente l'argentino, ma non ci sono i due colpi estivi del mercato, cioè Careca e Francini.

La cosa che più colpisce è che il Santiago Bernabeu, di fatto, è deserto. C'è stata una squalifica per il Real Madrid che deve giocare una partita a porte chiuse. Atmosfera quindi senza che voli una mosca, come in tempo Covid, con il Napoli che non ne beneficia assolutamente, tutt'altro. La gara non è la migliore rappresentazione del Napoli di Maradona, tutt'altro. Al diciottesimo Sanchis penetra in area e viene atterrato da Renica, l'arbitro rumeno Igna concede la massima punizione e Michel batte Garella, uno a zero. Poi, nel secondo tempo, l'autogol di De Napoli, di fatto, toglie ogni velleità di rimonta.

Real Madrid-Napoli 2-0
Marcatori: 18' rig. Michel, 76' autogol De Napoli

Real Madrid
Buyo, Chendo, Solana (79' Jankovic), Tendillo, Sanchis, Gordillo, Butragueno, Michel, Santillana (84’ Llorente), Gallego, Martin Vazquez.
Allenatore: Leo Beenhakker.

Napoli
Garella, Ferrara, Bruscolotti, Bagni, Ferrario, Renica, Sola (72' Bigliardi), De Napoli, Giordano (79’ Baiano), Maradona, Romano.
Allenatore: Ottavio Bianchi.


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