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...con Giovanni Tedesco

di Alessio Alaimo

Mentre l’Italia cerca di ripartire, il calcio maltese si ferma. “Sono amareggiato. Perché ho notato poco interesse da parte del governo maltese nell’aprire ad una possibile ripartenza. Ho visto indifferenza, che è peggio di un no. La salute viene prima di ogni cosa, ma a mio avviso c’erano le condizioni per ripartire”, dice a TuttoMercatoWeb l’allenatore del Valletta, Giovanni Tedesco.

Anche in Italia al momento tante polemiche. Anche se, sembra ci siano segnali di ripartenza. E la data clou è il 28 maggio.
“Mi aspettavo meno chiacchiere e meno divergenze di vedute. Come ha fatto la Germania, che ha preso subito una decisione. Il calcio in Italia ha un’importanza notevole. Pensavo ci fossero meno parole e più fatti da subito”.

Inevitabilmente la ripresa sarà a porte chiuse.
“Il calcio è della gente, però in questa emergenza c’è la necessità di concludere il campionato. Giocare è un modo di restituire una passione e una distrazione alla gente”.

Lei è passato dall’esonero maturato allo Gzira alla nuova esperienza al Valletta. Come è stata la sua stagione?
“Quando un allenatore fa un percorso deve considerare tante cose. Fino all’esonero avevo vissuto una stagione incredibile. Non credevo che il mio percorso fosse negativo. E lo dimostra che dopo ho ricevuto subito una proposta dal club più importante di Malta. Tutto sommato la stagione è stata positiva”.

E il prossimo anno, rimarrà al Valletta?
“Non ci sono certezze sul futuro calcistico in generale, bisogna capire tante cose. Nessuno pensa a ciò che sarà dopo, prima di un’altra ripartenza. Con il Valletta sono in scadenza, questo club a Malta è il top. Dovrò parlare con la società per capire se ci saranno le condizioni di continuare insieme. Altrimenti mi piacerebbe tornare in Italia. Ma valuterei anche una soluzione estera”.

Come sarà la Serie A alla ripresa?
“Allenarsi individualmente è tutta un’altra cosa rispetto ai ritmi agonistici. Ti puoi allenare quanto vuoi ma da solo non ottieni gli stessi risultati. Tante squadre avranno grandi motivazioni che magari compenseranno le carenze fisiche iniziali. Quando fai una preparazione prima del campionato ci vogliono quattro settimane. Poi però ci sono le amichevoli. Qui è una situazione differente”.

Un consiglio al Ministro dello Sport?
“Nella gestione del Covid il governo maltese è stato bravo, ma ha dato poca importanza a quello che è un movimento importante che dà da mangiare a tanta gente. Al Ministro dello Sport, con le precauzioni del caso direi di prendere esempio dalla Germania: meno chiacchiere e più fatti”.


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