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...con Davide Torchia

di Alessio Alaimo

“Come già era noto, il mercato è stato molto contenuto”. Così a Tuttomercatoweb l’operatore di mercato Davide Torchia, agente del nuovo difensore del Cagliari Daniele Rugani.

Quale è stato il colpo di gennaio?
“Il ritorno di Pellé in Italia, Nainggolan di nuovo al Cagliari e Kovalenko all’Atalanta. Per quanto riguarda Pellé, un italiano che ritorna fa sempre piacere”.

Uno dei casi di mercato è stato Rugani. Torino, Parma, Bologna e poi Cagliari. Che è successo?
“Tre giorni di lavoro, ma raccontarla sarebbe lunga”.

La ascolto...
“C’era una questione economica da risolvere. Chi aveva pagato il prestito doveva rientrare della quota parte. Poi alla fine Rennes ha fatto uno sconto”.

Dunque il Cagliari lo ha preso a cifre inferiori rispetto alle altre pretendenti?
“Ad onor del vero determinati numeri erano stati fatti fino alle trattative con il Torino, che poi non ha voluto proseguire. Dopo lo sconto sono entrati in ballo il Cagliari e il Bologna che però doveva fare degli investimenti su un attaccante. Però la coperta è corta. Il Cagliari ha colto l’occasione dalle cinque del pomeriggio”.

Come ha vissuto gli ultimi tre giorni di mercato?
“Avete presente le montagne russe? Ecco. Il calcio però è fatto così. Dalle 16 alle 17 di lunedì ho pensato che Daniele non potesse tornare in Italia perché era sfumata l’ipotesi Bologna. Poi all’improvviso è venuta fuori l’ipotesi Cagliari. Bello per chi legge, un po’ meno per chi vive in prima persona le trattative”.

Che esperienza è stata per Rugani al Rennes?
“L’esperienza fuori è stata positiva. Ti dà un’apertura mentale in generale. Però i calciatori italiani sono legati alla propria terra e tendono a rimanere in Italia”.

Al Cagliari è andato in prestito. Pensa al futuro in rossoblu anche per la prossima stagione?
“Quando faccio un trasferimento non penso mai al tempo. Penso all’attualità, Daniele vuole imporsi e fare bene, amare il club dov’è andato. Poi a giugno vedremo, logicamente però se il Cagliari ha scelto noi e ha fatto un sacrificio mi piace pensare che ci siano anche opportunità per il futuro”.

Il Cagliari in campionato fin qui ha deluso...
“Il Cagliari è una squadra forte, competitiva. Non dimentichiamoci che questo non è un torneo normale: abbiamo tutte le scorie di aver ripreso un campionato velocemente e ripartendo subito”.

Da chi si aspettava di più in questo mercato?
“Non voglio fare il buonista ma non mi aspettavo qualcosa in più da nessuno. La coperta come detto è corta. Prima i conti e poi il mercato, così non si lavora bene. E bisogna fare di necessità virtù”.

Possiamo sorridere pensando al prossimo mercato?
“Mi dispiace dirlo ma è come andare dietro alla pandemia. Sette-otto mesi fa pensavamo che si potesse concludere tutto. L’emergenza economica c’è, ne risente anche il calcio pur essendo un’industria che produce. Il prossimo mercato sarà sulla falsa riga di questo, spero vivamente che non sia peggio”.


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