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Marco Ligabue su Torino-Napoli: "Non c’è due senza tre. Di uno come Juric ne avevamo bisogno”

di Elena Rossin
Fonte: Torinogranata.it
Marco Ligabue
Marco Ligabue
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Marco Ligabue è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Ligabue è cantautore e chitarrista ed è grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato della squadra granata che domenica affronterà il Napoli primo in classifica e che sta lottando per un posto in Europa.

Cosa pensa di questo momento del Torino?
“E’ una squadra difficile da inquadrare, nel senso che è stata un’annata un po’ strana perché nel momento in cui le cose sembravano girare per il verso giusto accadeva qualche cosa che le faceva andare male e quando sembrava che l’annata andasse storta poi si risollevava. Il Torino sembra sempre un po’ una sorpresa. Quando ci si carica un po’ poi arriva la batosta e quando si pensa che vada tutto male il Toro si sa risollevare, quindi è veramente difficile inquadrarlo. Adesso arriviamo da un buon momento e le vittorie con Bologna e Lecce fanno tantissimo morale e sono due vittorie, soprattutto quella con il Lecce, dove si è visto un Toro un po’ più cinico. La squadra da inizio stagione non sta giocando male, ma a volte crea otto o nove palle gol e ne butta in porta si è no zero o una e poi prendiamo sempre un gol per un motivo o per un altro per cui finora è stata dura mettere insieme con continuità risultati positivi. Speriamo che il detto che dice “non c’è due senza tre” si avveri. La paura è che appena si respira un po’ di aria positiva e si vede un po’ di luce poi succede qualche cosa che non va: una sconfitta che non ti aspetti, come accaduto con lo Spezia o il Sassuolo, prima di queste gare sembrava che si potesse prendere lo slancio e invece siamo caduti sul più bello. Il Napoli è una squadra fortissima, ha un allenatore e giocatori forti quest’anno e poi ci sono delle annate in cui tutto gira con il vento in poppa: è questa la sensazione che si ha del Napoli. Giocano bene, hanno pochi infortunati e ognuno sta dando il meglio di sempre per cui sarà una partita tosta, ma speriamo che loro pensino un po’ più alla Champions e meno al campionato (ride, ndr) e che siano un po’ distratti. Oramai hanno un vantaggio clamoroso sulla seconda e le altre e che arrivino a Torino con la pancia già piena. Quest’anno abbiamo rotto il muro delle vittorie con le grandi vincendo contro il Milan, mancava da anni e ce n’era bisogno per sbloccare l’entusiasmo e forse anche qualche cosa nella testa dei giocatori, e chissà che non arrivi un altro risultato importante proprio con il Napoli che è la squadra più forte di tutte”.

Secondo lei, quale giocatore del Torino può fare la differenza contro il Napoli?
“Rifacendomi a quanto detto prima, nel momento balordo arriva sempre chi non ci si aspetta: Linetty ha fatto la partita della vita con il Bologna quando ci eravamo un po’ stancato di questo giocatore che sembrava sempre un po’ incompiuti. Ci eravamo stancati anche un po’ di Singo e da inizio 2023, in particolare nelle ultime quattro partite, ha fatto due gol. Radonjic dopo il derby sembrava che fosse finita la sua avventura qui e invece a Lecce ha fatto due sgroppate e devono ancora vedere da dove è partito. Diciamo che è sempre il giocatore che non ti aspetti quest’anno nel Torino che fa la differenza. Si diceva che mancava il centravanti e nel mercato di gennaio non è stato preso e poi Sanabria ha cominciato a segnare come non aveva mai fatto. Diciamo che, uno che promette davvero bene e che sta trovando la condizione e che ha ritrovato Juric che lo può veramente lanciare, è Ilic. Magari da lui arriverà una sorpresa, speriamo. Finora si è visto che si sta integrando e non dico che stia facendo il compitino, ma sembra stare più che altro al suo posto. Appena trova la sicurezza della condizione e l’amalgama con i compagni di squadra potrà lanciarsi nel fare qualche cosa di più. Ecco perché Ilic potrebbe regalarci qualche cosa”.

Parliamo un po’ di Juric, teme che a fine stagione possa andare via?
Sono contentissimo di Juric dal suo arrivo perché al Torino avevamo bisogno di un allenatore con la sua tigna, grinta e il suo non guardare in faccia a nessuno. Secondo me, ha impostato benissimo la squadra. E’ difficile capire se Juric resterà perché sia lui sia il presidente Cairo mandano segnali che non sono chiari, diciamo così. Per capirli meglio bisognerebbe essere nelle dinamiche della società. Penso che la stragrande maggioranza del popolo granata speri che Juric resti. E’ evidente ed è chiaro a tutti che arrivavamo da due annate nelle quali per un pelo non siamo scesi in Serie B, mentre da quando c’è Juric possiamo permetterci altre ambizioni. Il lavoro che sta facendo è sotto gli occhi di tutti. La sensazione è che in tanti si stiamo accorgendo che Juric è un allenatore bravo e che sia corteggiato da qualche squadra più forte o più potente di noi a livello economico anche all’estero, come dimostrano i rumors che ci sono stati in Inghilterra. Penso che possano essere vere queste voci perché è un allenatore moderno e che sa tirare fuori il meglio dai giocatori che gli vengono dati. E’ un allenatore che fa gola a tanti. Forse non è ancora considerato uno fra i grandissimi allenatori in Italia dalle prime tre o quattro squadre e questo ci lascia qualche possibilità di averlo ancora con noi. Credo che lui dentro di sé vorrebbe provare con una squadra italiana ad arrivare a qualche cosa d’importante che sia l’Europa e addirittura la Champions. Secondo me, questa è un’ambizione che mi sento di dire che Juric ha con una squadra italiana e difficilmente potrebbe farlo nella Juve, nell’Inter o nel Milan dove cercano altri tipi di allenatori. Sono discorsi che faranno lui, Vagnati e Cairo, ma ho avuto la sensazione che Cairo un po’ lo accontenti e un po’ si tiri indietro. Quindi come dato finale per capire se resta bisognerà vedere chi dei due alla fine deciderà di fare il passo in avanti: mettere mano al portafoglio e dare maggiore fiducia all’allenatore oppure Juric dire che, a queste condizioni rimanendo sempre al 70-80% di quello che ho in testa, è stato bello, ma vado da un’altra parte”.

Che cosa sarebbe disposto a fare per vedere il Toro in Conference League la prossima stagione?
“Eh (ride, ndr) mi vengono in mente un paio di idee: un concerto a petto nudo oppure potrei suonare la chitarra in piazza a Torino per sei ore consecutivamente urlando Forza Toro”.

Si è impegnato, quindi se succede …
“Se succede è scritto nella roccia: una delle due cose la faccio. Vediamo insieme quale, potrei fare la seconda. Io e un po’ di amici tifosi del Toro e giuro che per 5-6 ore mi metto in piazza a Torino e gridiamo Forza Toro e cantiamo per 6 ore senza fermarci mai”.

Parlando di lei, prossime uscite di album o concerti n programma?
“Sono uscito in questi giorni con la canzone “Nel metaverso con te” e con i concerti riprendo dal 2 aprile”.

Farà tappa anche a Torino?
“Ancora non lo so, al momento ho una trentina di date e non c’è Torino, ma il calendario è aperto e spero di sì. A Torino e in Piemonte mi capita spesso di passarci e mi piace molto venirci”.

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