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Pistoiese, la lettera di pres. Ferrari: "Iscritti in D. Ma faremo domanda di ripescaggio in C"

di Claudia Marrone
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© foto di Claudia Marrone

Smaltite le scorie della retrocessione, per la Pistoiese è tempo di guardare al futuro: completata l'iscrizione al campionato di Serie D, la società ha fatto sapere di inoltrare domanda di ripescaggio per la Serie C.
Questa la lettera aperta del presidente arancione Orazio Ferrari:

"Due mesi e mezzo fa ho messo le quote della società a disposizione gratuitamente nel presupposto che si presentassero interlocutori seri e solidi economicamente.

Gli unici requisiti richiesti erano la capacità di accollarsi il budget gestionale del Club per i prossimi campionati e la garanzia degli investimenti necessari nel Club per una sua migliore continuità.

Per procedere in totale trasparenza, il Sindaco di Pistoia si è fatto garante di ogni eventuale interessamento alla società, ma purtroppo così come comunicato in data 6 luglio proprio dal nostro Sindaco Tomasi, non si sono proposti interlocutori intenzionati a subentrare nella società. Il quadro era favorevole, tenuto conto della situazione contabile della società e della permanenza, se desiderata, dei soci di minoranza e di molti altri sponsor (Vannino Vannucci in primis) che avrebbero garantito un cospicuo apporto economico utile alla gestione.

Nel frattempo la Lega nazionale Dilettanti comunicava che per le società che intendevano fare domanda di ripescaggio in serie C si apriva una finestra di iscrizione al Campionato di Serie D nei giorni 8-10 luglio. A tutela della società ho provveduto in data 8 luglio all’iscrizione in Serie D versando 50.000,00€, al fine di mettersi nelle condizioni di poter presentare la domanda di ripescaggio in scadenza il giorno 19 del mese corrente.

In pari data usciva il comunicato della Covisoc (confermato dal Consiglio Federale della FIGC in data 15 luglio) con il quale si respingevano le domande di iscrizione di Chievo Verona, Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese, aprendo le porte ad una esclusione dai rispettivi campionati che potrà essere confermata nei prossimi giorni dal Collegio di Garanzia del Coni.

Di conseguenza dovevano essere preparati, oltre ad una serie di documenti ed autorizzazioni amministrative, un assegno circolare di 300.000,00€ a fondo perduto alla FIGC, nonché garanzie fideiussorie per 650.000,00€.

Tutto ciò si rendeva possibile grazie alle sponsorizzazioni delle aziende di Vannino Vannucci, della famiglia Fagni e i soci della Holding, per l’importo di 300.000,00€ e della famiglia Ferrari per l’importo di 650.000,00€, per un impegno complessivo di € 1.000.000,00 (1 milione).

Tutto quello che poteva essere fatto è stato dunque azionato con grande sacrificio ed impegno economico, non resta che attendere gli sviluppi in seno alla FIGC per capire se ci sarà lo spazio necessario per il ripescaggio della US Pistoiese 1921.

Il mio primo ringraziamento, cronologicamente parlando, va al nostro Sindaco che si è adoperato come garante per ricevere le manifestazioni di interesse di potenziali nuove proprietà, al Dott. Bonechi che ha dato il supporto professionale, poi a Vannucci e a Fagni per aver garantito e anticipato il proprio sostegno finanziario per la stagione sportiva 2021/2022, così da contribuire concretamente alla presentazione della domanda di ripescaggio.

Un particolare ringraziamento a Chianti Banca che ci ha assistito e supportato negli adempimenti nonostante tempi ristrettissimi, ancora grazie a tutti gli amici della Holding, agli sponsor che già hanno promesso il loro sostegno per questa nuova stagione sportiva a prescindere dalla categoria, grazie all’Amministrazione Comunale per aver effettuato tutti quei lavori necessari a garantire l’agibilità dello stadio Marcello Melani (come confermato nella recente riunione della Commissione di Vigilanza) ed infine grazie agli uffici della US Pistoiese.

Ognuno è libero di farsi una propria idea e di assumere l’atteggiamento che vuole sulle sorti sportive, altra cosa è fomentare odio e violenza con attacchi personali che non tengono conto dei fatti reali ma seguono chiacchiere e malignità.

A tutti quelli che due mesi fa pontificavano e vedevano le mie dimissioni come il minimo che dovessi fare vorrei chiedere: dove sono tutti i compratori a cui non avrei voluto cedere la società in questi anni? La risposta se si conosce la realtà dei fatti è che non esistono!

Certamente, una volta accertato il mancato subentro di qualche nuovo imprenditore alla guida del club, mi sembrava indiscutibile e coerente fare l’iscrizione alla Serie D, come pure laddove vi fosse la possibilità, tentare la strada del ripescaggio in C, anche se molto oneroso ed impegnativo.

Non sarò certo io a procurare la fine del calcio a Pistoia, troppo amore e tanto impegno e sacrifici decennali mi legano a questi colori, né posso permettermi di cedere, oltretutto gratuitamente, le quote del Club a soggetti poco affidabili e senza credenziali, rischiando successivamente di essere coinvolto, anche penalmente, in caso di dissesto causato dalla nuova proprietà.

I mal pensanti continueranno a parlare a sproposito di interessi personali, o peggio, che sono qui per guadagnarci, ma con quali soldi? Se davvero ci fosse la possibilità di guadagnare gestendo una società di serie D o C come mai nessun imprenditore lungimirante si avvicina per investire? E come mai la maggior parte dei club di serie C hanno difficoltà economiche e accumulano debiti su debiti piuttosto che produrre utili? Credo che ormai sia di dominio pubblico che la gestione di un Club di serie C non è sostenibile se non grazie alla passione e all’impegno economico delle proprietà.

La mia famiglia non ha cercato e acquistato la Pistoiese per interessi personali o per fare speculazioni immobiliari, ci è stato chiesto di prenderla in una situazione di difficoltà e siamo riusciti a riportarla nei professionisti e a mantenerla in questa categoria per sette stagioni consecutive. Già al ritorno nei professionisti nell’estate del 2014 abbiamo tentato pubblicamente di sondare l’interesse di imprenditori a portare avanti il Club in un campionato impegnativo come la serie C ma anche allora non si presentò nessuno.

Mio figlio Marco è azionista di maggioranza nella Holding Arancione e, proprio in qualità di proprietario, si è reso disponibile ad assumersi il rischio finanziario di ben 650.000,00 € per il ripescaggio, è inoltre dipendente della società come direttore generale con un impegno quotidiano a tempo pieno e risultati amministrativi e di gestione economica e organizzativa riconosciuti da tutti gli addetti ai lavori. Risultati amministrativi e gestionali che, guarda caso, hanno costituito fuori dal campo il presupposto essenziale per poter presentare in questo momento la domanda di ripescaggio.

Chi afferma il contrario, o non conosce i fatti o è in malafede! Adesso basta! D’ ora in avanti chiunque dica o scriva che si prendono i soldi, o che si fanno esclusivamente i nostri interessi o che si fa ostruzionismo a cedere la società, non fa altro che raccontare fandonie.

Ciò detto, mi si dica che la scorsa stagione siamo retrocessi, che le scelte tecniche sono state sbagliate, mi prendo io la responsabilità quantunque è evidente non sia solo mia, ho perso ma l’ho fatto con la schiena dritta e ho pagato tutti regolarmente.

Fortunatamente chi ben mi conosce sa bene quale sia la mia onestà, il mio impegno, la mia dedizione, determinazione ed il mio attaccamento ai colori arancioni così come dimostrato in tutti questi anni, sottoponendomi a rischi enormi di tutti i tipi, oltretutto in momenti storici proibitivi come questi, così che mi sono impegnato anche stavolta per depositare la domanda di ripescaggio.

Tutti gli sforzi compiuti negli ultimi giorni non sono stati profusi per passare da salvatore della patria, ma semplicemente per essere COERENTE con me stesso e con il mio ormai lungo percorso alla guida del Club.

Ho ritenuto utile chiarire tutti gli aspetti della vicenda, nelle sue varie sfaccettature, perché ognuno potesse trarne le proprie conclusioni, ci si schieri da una parte o dall’altra, ma si voglia sempre bene e si stia vicino alla squadra che scenderà in campo.

La società continua ad essere a disposizione di chiunque possa dare continuità e garantire risultati sportivi sempre migliori, così che la mia famiglia possa uscire definitivamente dalla compagine sociale e da qualsiasi incarico o posizione dirigenziale!

Non sono bastati due mesi per trovare un interlocutore, proviamo a metterne a disposizione altri dodici ma, dall’alto della mia età ed esperienza mi sento, da ultimo, di dire che solo remando tutti dalla stessa parte possono essere favorite future soluzioni che tutti quanti auspichiamo e che vorremmo si realizzassero per il bene della nostra amata Pistoiese, altrimenti ci facciamo terra bruciata intorno, sia nei confronti di imprenditori locali che di coloro che da fuori potrebbero essere interessati ad investire nel Club.

Forza Arancioni

Orazio Ferrari".

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