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ESCLUSIVA TMW - Dalla possibile Serie B alla D. Citro: "La Pistoiese mi ha convinto più di club di C"

di Claudia Marrone
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© foto di Ufficio Stampa US Pistoiese

Un nome che non necessita presentazioni quello di Nicola Citro. Un nome affermatissimo per la B, categoria dove ha giocato la maggior parte della sua carriera, ma un nome tra i pochi a essersi fatto le ossa dalle categorie più basse, iniziando nei campionati di Promozione, Eccellenza e Serie D, che lo hanno poi portato appunto in cadetteria, saltando lo step della Serie C, conosciuta solo due anni fa con il Bari.
Proprio dalla formazione pugliese, l'attaccante è rimasto svincolato a giugno, sposando a settembre il progetto della Pistoiese. Nuovamente in D.
I microfoni di TuttoMercatoWeb.com lo hanno contattato per una panoramica tra presente, passato e futuro.

Dalla promozione in Serie B con il Bari alla Pistoiese in Serie D: perché la scelta di scendere di categoria?
"In estate avevo avuto richieste dalla Serie C, ma non ero convinto da quanto mi proponevano. La Pistoiese mi ha voluto fortemente, proponendomi un progetto a vincere nel quale mi sento importante, e piuttosto che fare delle buone C ho preferito una D molto ambiziosa. Certo, i risultati magari non ci stanno dando ragione, anche se dalla vetta siamo distanti solo 8 punti, ma quello arancione è un progetto nel quale crediamo".

Effettivamente era lecito aspettarsi qualcosa di più da questo avvio di campionato. Cosa sta mancando?
"Probabilmente ci stanno mancando un po' di personalità e carattere, la reazione che abbiamo avuto domenica nel secondo tempo con l'Aglianese è l'atteggiamento che dovremmo tenere per tutti i 90'. Dobbiamo avere più voglia e prenderci più responsabilità".

Dalla Serie D mancavi ormai da una decina di anni: che campionato stai vedendo?
"Come tutto il calcio, anche la Serie D è cambiata molto negli anni, e non è da sottovalutare il fatto che io, in D, ho sempre giocato in piazze del sud, quindi più agonistiche rispetto a quelle del nord dove forse c'era già più tecnica. A ogni modo, il livello di questa categoria si è alzato molto, ci sono tantissimi calciatori importanti, e anche nel nostro raggruppamento ci sono diverse squadre di livello che possono puntare alla promozione: noi, però, non siamo inferiori a nessuno, dobbiamo solo dimostrarlo".

Allora, dalla D facesti un doppio salto, bypassando la C che è arrivata solo con il Bari. Il percorso inverso non è rischioso, per un possibile ritorno tra i pro?
"In Serie C effettivamente non volevo scendere, sarei rimasto in scadenza a Frosinone se non fosse arrivata una chiamata importante come quella del Bari, club con il quale mi ero prefissato di tornare in B. Adesso il discorso è lo stesso, ho sposato un progetto nel quale credo per poter tornare tra i professionisti: so che vincere non è mai facile, ma ho messo tutto in conto".

A proposito di Bari, in estate ti sei allenato con i biancorossi. Hai mai sperato in un ripensamento del club circa la tua posizione?
"Colgo l'occasione per ringraziare il Ds Polito che mi ha permesso di allenarmi con i calciatori fuori rosa, ma sapevo che non si sarebbe concretizzato un mio ritorno in biancorosso perché altrimenti ne avremmo discusso prima della scadenza. Non nascondo che se ci fossero stati spiragli avrei aspettato a prendere altre strade, ma loro, come è giusto che sia, avevano altri progetti".

Stai seguendo ancora i tuoi ex compagni?
"Certo, e non sono sorpreso dall'ottimo avvio di stagione. La B è un campionato tosto, ma il Bari aveva un'ottima base di partenza, alla quale ha aggiungo giocatori importanti e di livello. Sono certo che faranno bene".

Dall'exploit di Cheddira, capocannoniere in B, sei invece sorpreso?
"No, perché è normale che un giocatore con le sue caratteristiche abbia un impatto importante con un campionato come quello di B, sicuramente più tattico e idoneo alle sue qualità rispetto alla Serie C. Walid ha potenzialità enormi, attacca la profondità, sa giocare la palla, ha una struttura fisica imponente: in C magari si vedeva meno, nonostante abbia disputato una stagione al top, ma in B, dove si gioca diversamente, rende ancora di più".

Accennavamo ai capocannonieri. Che obiettivi personali ti sei dato per questa stagione?
"È chiaro che per un attaccante segnare è importante, ma la cosa primaria è aiutare la squadra, e io sono qui per questo. Voglio avere un numero importante di gol e assist per poter contribuire a qualcosa di prezioso, per dare una mano concretamente".

Quantifica.
"A livello numerico? Almeno di gol segnati, voglio la doppia cifra".

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