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TMW RADIO - Ds Palermo: "L'obiettivo è vincere. Lucca? Ora tanti padri, a gennaio era orfano"

di Dimitri Conti
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© foto di Claudio Puccio/TuttoPalermo.net
Archivio Stadio Aperto 2020-2021
TMW Radio
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Renzo Castagnini, direttore sportivo del Palermo, ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Renzo Castagnini, ds del Palermo, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "Siamo in un girone molto difficile, due domeniche fa abbiamo sbattuto il muso a Taranto. Si può perdere e vincere contro tutte, fermo restando che abbiamo le nostre ambizioni e pensiamo di avere una squadra competitiva".

Qual è il vostro obiettivo?
"Naturalmente di provare a vincere, non si può lavorare a Palermo senza provarci. Riuscirci poi è un'altra cosa, abbiamo piazze importantissime contro. Non siamo partiti fortissimo, l'ultima partita però è stata importante, ora cominciamo a fare punti".

Quanto vi mancano i tifosi?
"Se tutto torna alla normalità abbiamo un bacino d'utenza e una tifoseria importanti, sarebbe un vantaggio ritrovare un clima di quel tipo. Ricordo che in Serie D avevamo 20mila spettatori. Lo scorso anno e ora stiamo soffrendo dell'assenza dei tifosi".

Quanti abbonati avete?
"Essendo in zona gialla ne abbiamo potuti fare solo 2500... Ma in Serie D ne abbiamo fatti 11mila. Non scordiamoci che Palermo è la quinta città d'Italia".

Ci racconta qualcosa di Lorenzo Lucca?
"Lo prendemmo a gennaio 2019, in D, dopo che il Torino l'aveva lasciato libero perché non rinnovava il contratto. Ci vuole anche un po' di fortuna: la sua è stata avere un agente come Antonio Imborgia, che lo sta pilotando bene. Ad onor del vero qui da noi nel primo anno di D ha giocato benissimo: noi credevamo fortemente in lui e gli abbiamo fatto un contratto di quattro anni. Poi siamo ripartiti con Boscaglia e una squadra senza grandissimi bomber, proprio perché sapevamo di avere lui che poteva esplodere da un momento all'altro. Merito nostro di averci creduto e del suo procuratore di averlo fatto con noi. Ricordo poi che fino a dicembre non aveva ancora segnato e che ce ne dissero di tutte e di più. Però il ragazzo è serio e ha entusiasmo, insieme ne siamo venuti fuori. Oggi ha molti padri ma fino al 2 gennaio era orfano...".

Si parla già di Serie A.
"Anche quando era in Serie C c'erano interessamenti dalla Serie A, ma c'è da dare atto a Corrado e Chiellini di aver provato a prendere in ogni modo questo giocatore. È stata una squadra di Serie B la più coraggiosa di tutte: noi sapevamo di dar loro un prodotto che avrebbe fatto far loro un affare, ma non potevamo più trattenerlo".

A chi lo paragonerebbe?
"Ho avuto Caracciolo a Brescia: Lucca è persino più alto e più agile. Senza dimenticarsi della generosità, visto che fa 11 chilometri a partita. Per me è un giocatore completo e la sua grande forza è il piacere che ha nel fare ogni allenamento".

In un altro paese avrebbe già avuto una chance in massima serie?
"Vero, ma consideriamo che gli attaccanti maturano almeno a 23 anni. Lucca ha una storia particolare e adesso sta bruciando le tappe: il suo destino lo porterà velocemente alla Serie A".

Che consiglio gli darebbe?
"Sono certo che il suo agente, molto bravo e attento, saprà dove mandarlo".

Chi terrete d'occhio per la corsa promozione?
"Il Bari è una squadra fortissima, al terzo anno di tentativi con investimenti importanti. Quest'anno si sono rinforzati in maniera spaventosa. Poi c'è l'Avellino che deve provare a vincere, il Catanzaro che tenta di fare un campionato importante... Sarà veramente difficile, anche perché le squadre piccoline sono assatanate per come vengono a prenderti. Paradossalmente è più facile la Serie B...".

Che allenatore è Filippi?
"Io lo conosco da tanto tempo, avendolo avuto con Boscaglia al Brescia avevo notato la sua personalità: da secondo comandava parte dell'allenamento. È un giovane determinato, che ha voglia, un uomo concreto e senza fronzoli, leale con il gruppo. Poi ha le sue idee e qualità: deve farsi ma è sulla buona strada".

Lei è un simbolo della ripartenza palermitana quanto Santana.
"Quando sono arrivato non avevamo neanche un ufficio in cui sederci, oggi c'è una società solida e un presidente straordinario. Siamo felici e orgogliosi che il club non abbia neanche un euro di debiti: sarebbe bello per me poter vincere, perché lo meritano. Riprendere Santana fu un'intuizione di Sagramola: ci ha dato una mano in campo ma anche fuori, visto che oggi allena nel settore giovanile".

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