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TMW RADIO - Dg Vis Pesaro: "Addio a Galderisi scelta sofferta. Vi racconto il malore che ho avuto"

di Dimitri Conti
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Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Vlado Borozan ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Vlado Borozan, dg della Vis Pesaro, è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini, iniziando dal cambio di allenatore, con l'esonero di Galderisi e il subentro di Di Donato: "Un addio maturato con grande sofferenza: certe decisioni pesano per i rapporti umani e professionali. Purtroppo spesso accade il contrario di quanto si sogna e si programma: la colpa è di tutti e non di una persona, ma nel calcio purtroppo paga spesso e volentieri l'allenatore. Ci sono momenti in cui la società è chiamata a prendere decisioni antipatiche ma necessarie, tentativi per raddrizzare cose che evidentemente non andavano bene".

La stranezza è l'esonero dopo una vittoria.
"Ci sono vittorie e vittorie: noi quella partita dovevamo perderla. In precedenza abbiamo perso altre volte che meritavamo di vincere, ma di per sé è stata preoccupante la prestazione della squadra. Dopo un'analisi attenta abbiamo deciso di farlo ora perché la prossima settimana c'è l'infrasettimanale, e dovevamo decidere se dare altre tre partite a Galderisi o cambiare subito. Dopo tanti ragionamenti, si è detto di farlo subito".

Ora Di Donato?
"Sì, è lui il nuovo allenatore".

Come vive la Serie C questo momento così difficile?
"Gestiamo tutto con enorme fatica e grande passione. Va fatto un monumento alla proprietà della Vis Pesaro, al presidente Bosco che nonostante le difficoltà e sia stato lasciato solo in balia dei tanti impegni da rispettare e portare a termine, ci ha permesso di fare il campionato. Il suo è un atto d'amore verso la squadra e la città, ha preso un impegno che vuole portare avanti. Di fronte a una persona così c'è solo da inchinarsi".

In generale, tutti i presidenti... No?
"La gente tiene alla reputazione della società e della città che rappresenta. Ammiro tutti quanti, è solo grazie a loro che questo campionato si sta disputando".

Ci racconta del malore che le è capitato durante la partita col Legnago?
"Hanno combattuto per tenermi in questo mondo, e ringrazio tutti quelli che mi hanno soccorso. Per quindici minuti non ci sono stato più, ora ho una seconda possibilità: mi sono ripreso e sono in attesa del trapianto di cuore, necessario. Una nuova battaglia, ma la vedo come un'opportunità e così la affronterò".

Cosa ricorda di quegli istanti?
"Ricordo solo la caduta nel buio. Nessun dolore, ma solo buio. Il risveglio è stato brutto, ma sono stato molto fortunato che sia successo durante una partita e con il personale qualificato che mi ha salvato la vita".

Ha voluto ringraziare personalmente chi l'ha aiutata.
"Per me è davvero difficile parlarne... (si commuove, ndr). Con questa città si è creato un legame che è per sempre".

Serviva la riforma della Lega Pro nella scorsa estate?
"Indubbiamente qualcosa andrà fatto: già questo campionato è a forte rischio, e vedremo gli sviluppi. Siamo preoccupati per tutto il paese e per quanto ci circonda, il calcio è solo una parte di tutto questo. Qualcosa si dovrà fare: bisogna essere onesti e dire che ci saranno dei campionati per chi è in grado di sopportarli economicamente, e che ce ne saranno altri che saranno semi-professionistici o dilettantistici, che permetteranno al movimento calcio di sopravvivere anche nelle parti in cui non ha una certa visibilità il gioco... Tranne la Serie A, comunque, rischia di essere un bagno di sangue: nessuno riesce a campare senza chiedere aiuto. Non posso dire come deve essere fatta la cosa, ma mi accorgo della gravità del momento e chiedo alle istituzioni di ragionare su come portare avanti il movimento e dare un futuro al calcio in Italia".

Il "caso Puggioni" è rientrato?
"Questo è un qualcosa che sarà gestito dentro la società, e non tramite media o giornali. Solo noi conosciamo effettivamente cosa e come è successo, ci siamo dati tempo per ragionare sulla soluzione dalle due parti. Non serve questa visibilità, per noi è una cosa chiusa: la società si è espressa ed ha protetto l'allenatore, poi con Puggioni vedremo se e come proseguire il rapporto, se interromperlo o trasformarlo in qualcosa di diverso. Sarà oggetto di una riunione che avremo con lui io e il presidente. La cosa è circoscritta".

Quanto sarà importante Ettore Marchi per la salvezza?
"Marchi è tra i più rappresentativi che abbiamo: grandissimo uomo e professionista, l'abbiamo portato proprio per poter dare l'esempio e stare con noi fino a che vuole giocare e darci una mano. Ancora è in piena forza fisica, si allena più degli altri. Siamo felici che abbia scelto la nostra società, è fondamentale per il futuro".

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