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Piacenza, Paponi: "Eravamo partiti con l’idea di vincere il campionato"

di Luca Esposito
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© foto di Federico Gaetano

La scelta della Juve Stabia di lasciarlo partire in estate dopo la strepitosa stagione passata ha fatto storcere il naso a numerosi tifosi, chissà che alla lunga la proprietà non si sia pentita soprattutto in considerazione dello splendido rendimento di Piacenza. Che Daniele Paponi fosse una garanzia in serie C non c’erano dubbi, ma in terra emiliana sta superando ogni record personale. 15 partite, 12 gol, assist preziosi e ruolo di leader indiscusso all’interno dello spogliatoio. Intervistato dalla redazione di TuttoC, l’attaccante ha parlato di passato, presente e futuro:

15 partite, 12 gol e record di marcature già eguagliato. Girone d’andata super per Daniele Paponi…
“Naturalmente sono contento, ma baratterei i miei gol con i punti. Ho sempre pensato che ciò che conta è l’obiettivo della squadra e non quello personale. Eravamo partiti con l’idea di vincere il campionato, ragioneremo partita dopo partita e i conti si tireranno alla fine. La distanza dalla vetta è considerevole, ma il calcio insegna che non bisogna mai arrendersi. Purtroppo in alcune gare abbiamo preso troppi gol, nel complesso c’è bisogno di migliorare su ogni aspetto: otto risultati utili di fila non si fanno per caso, pur con qualche pareggio di troppo. Pensiamo a noi e guardiamo avanti, ci sono i presupposti per scalare posizioni in classifica. Se poi andiamo in B con i miei gol ancora meglio”.

Perché è finito il matrimonio con la Juve Stabia?
“Sono nel calcio da tanti anni e so come vanno le cose. La società ha ritenuto opportuno cambiare qualcosa in avanti, me lo hanno comunicato e ho accettato senza problemi. Non essere convocato per forzare la mia uscita mi ha dato un pochino di dispiacere, ma se non mi volevano era giusto farsi da parte. Quando si chiude un rapporto lavorativo non fa mai piacere, ho lasciato un gruppo di uomini allenato da un tecnico con cui tuttora c’è una stima reciproca. Il presidente è quello che tira fuori i soldi e può fare come vuole, dico che Piacenza è stata una chance che ho colto al volo e con lo stesso entusiasmo”.

Crede che si siano pentiti a Castellammare?

“Non penso, se hanno fatto questa scelta vuol dire che erano convinti. Bisognerebbe chiederlo a loro. Io sono contento di essere a Piacenza, voglio riprendermi la B sul campo e con questa maglia. Con Latina, Parma, Cesena e Rimini ho già giocato in quella categoria e ci voglio tornare il prima possibile, ma il mio pensiero è vincere la prossima gara con la casacca del Piacenza. Non ho ancora molti anni di carriera davanti, ho voglia di dimostrare il mio valore”.

E’ forse l’anno della sua piena maturazione?
“Sto molto bene sia sul piano fisico, sia su quello mentale. Ho trovato il mio equilibrio e potrebbe essere un anno importante a patto che si raggiunga l’obiettivo di squadra. Vorrei che i miei gol ci aiutassero a conseguire  traguardi prestigiosi”.

Singolare la scelta di non avere un procuratore. Come mai?
“Non ho un agente, mi gestisco da solo. Ogni tanto chiedo qualche consiglio, ma niente di particolare. Quando arrivi a una certa età comprendi determinate cose senza bisogno di un procuratore, non stiamo parlando di contratti stellari che giustificano un manager che curi i tuoi interessi”.

Le piacerebbe chiudere la stagione come bomber del girone B?
“Mi interessa andare in serie B col Piacenza, se poi sarò anche il bomber del girone ben venga. Conta soltanto il salto di categoria”

Un parere sugli altri gironi?
“Non so se la Reggina abbia chiuso il campionato, l’anno scorso con la Juve Stabia abbiamo fatto lo stesso percorso per poi ritrovarci a -1 prima dello scontro diretto con il Trapani. Non voglio immaginare cosa sarebbe successo in caso di sconfitta, imparammo che nemmeno 24 risultati utili di fila ti mettono al riparo da sgradite sorprese. Sicuramente avranno un calo  che dovranno essere bravi a gestire, da questo punto di vista il +10 è una sorta di garanzia. Il mio consiglio è di non cullarsi sugli allori: dietro non mollano e ci sono organici ben attrezzati. Quanto al Monza va detto che non ci sono reali antagoniste che possano creare fastidi, lì è scontato il salto di categoria: vincere non è mai facile, ma solo loro possono perdere il campionato”.

2019: che anno è stato per lei?
“Un anno importante, pieno di soddisfazioni concluso con il premio Italian Sport Awards che ritirerò a febbraio e che mi rende orgoglioso. La promozione della Juve Stabia è un tassello importante nella mia carriera, sono contento di tutto ciò che è stato fatto in un gruppo di gente meritevole ben guidato dal mister e dal presidente”.

Ha letto dichiarazioni del direttore sportivo della Juve Stabia Ciro Polito e la polemica per l’invasione di campo da parte della società?
“I panni sporchi si devono lavare in casa, non è necessario fare dichiarazioni. Fa bene la dirigenza a rimarcare il rispetto dei ruoli, ma non condivido la scelta di mettere tutto alla luce del sole mediaticamente”.

In estate ha avuto tante proposte, ce lo può confermare?
“Mi ha cercato insistentemente il Catanzaro, ma ho voluto fare una scelta di vita con la mia famiglia e cambiare regione. Una sfida stimolante. Una sfida che voglio vincere per tornare in serie B con il Piacenza”.

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