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Cinque club a rischio scomparsa in Serie C e uno in B. E ora? Ecco i club pronti a subentrare

di Claudia Marrone
Fonte: Luca Bargellini per tuttoc.com
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© foto di Francesco Di Leonforte/TuttoCesena.it

Come si dice solitamente in queste situazioni “le chiacchiere stanno a zero”. Belle le intro con tanti pensieri, richiami, citazioni e personalismi, ma adesso non è più il momento. Qui ci sono in gioco le vite sportive di cinque società di Serie C e una di B, oltre a quelle reali e concrete di moltissimi dipendenti e tesserati che poco hanno a che vedere con le scelte di politica aziendale che adesso sono al centro dell’attenzione.
La situazione è questa. Il Consiglio Federale andato in scena ieri ha bocciato cinque club: Carpi, Casertana, Novara, Paganese e Sambenedettese in rigoroso ordine alfabetico. Più il Chievo in cadetteria. Cosa significa questo? Che tutte queste compagini per partecipare ai campionati di competenza per la stagione 2021/2022 dovranno fare ricorso al Consiglio di Garanzia del CONI entro la giornata di sabato per dimostrare di essere in grado di adempiere a tutte le mancanze evidenziate e, quindi, prendere parte senza problemi alla stagione che inizierà a fine agosto.

LE CERTEZZE - Detto che la Casertana al 100% non sarà ai nastri di partenza per l’assenza della fideiussione obbligatoria per iscriversi e che il Gozzano, una delle nove neo promosse dalla Serie D, ha rinunciato alla partecipazione alla Lega Pro, i posti vacanti già certi sono due. Il primo verrà coperto attraverso la graduatoria dei ripescaggi (che vedremo dopo), mentre il secondo verrà preso in sostituzione dalla prima società della LND nella medesima classifica. Il posto toccherebbe all’Aglianese, ma la società toscana ha declinato tale possibilità. Spazio dunque alla seconda, ovvero il Messina FC. La seconda formazione della città peloritana, però, ha un problema di stadio (il San Filippo è già “preso” dall’ACR Messina che comunque è probabile che inizi la stagione lontano dalle mura amiche per ovviare alle carenze strutturali messe in luce dopo la matematica promozione) che al momento sembra complesso da risolvere, ma non impossibile. Ci sarebbe il vecchio ‘Giovanni Celeste’, ma le condizioni del vetusto impianto militare inaugurato nel 1932 non sono certo ottimali.

LE POSSIBILI SOSTITUTE - Anche per le altre società (ricordiamo che si tratta di Carpi, Novara, Paganese e Sambenedettese) si andrà ad attingere nuovamente alla graduatoria dei ripescaggi che è composta, per regolamenti federali da una seconda squadra, una di Serie D e una di C. Di formazioni B, tranne la Juventus Under23, non c’è traccia (Gravina e Ghirelli dovrebbero davvero valutare la credibilità di questo progetto), quindi si andrà avanti con una di D e una di C. Tradotto: la prima in lista sarebbe il Latina, seguita dalla Lucchese, dalla Fidelis Andria, dalla Pistoiese, dal Rimini, dall’Alma Juventus Fano (sul quale però persistono dei dubbi), dal Siena e dall’Arezzo. Per i romagnoli e i bianconeri di toscana il ripescaggio sarebbe un vero e proprio jolly visto che attualmente sono nella terza fascia della classifica, ovvero quella delle perdenti delle semifinali playoff.

E POI C’E’ IL CHIEVO - Tutto chiaro? Tutto definito? Neanche per idea. Perché a complicare il tutto c’è la precaria situazione del Chievo in Serie B che spalanca le porte alla riammissione del Cosenza e alla conseguente necessità di completare con un ulteriore ripescaggio l’organico di Lega Pro. E anche qui si dovrà mettere le mani sul listone di cui sopra.

E ORA? - A questo punto non resta che attendere il 27 luglio prossimo quando è atteso il pronunciamento del CONI e la compilazione definitiva degli organigrammi, sia di B che di C, con due società di terza serie che appaiono in una posizione maggiormente “recuperabile” rispetto alle altre. Si tratta di Paganese, club all’opera con gli uffici tributari di competenza per dimostrare la propria buona salute, e la Sambenedettese di Roberto Renzi in quanto le problematiche oggi in oggetto dipendono dalla precedente gestione e, quindi, anche se attualmente a carico della nuova proprietà in qualche mondo svincolate dal nuovo corso.
Dovendolo sintetizzare potremmo parlare di un ‘gran bel macello’. Niente di nuovo per chi segue la Serie C, sia chiaro, ma ogni anno a questo punto speriamo sempre che le cose si possano risolvere agilmente. Puntualmente, però, veniamo smentiti. Per buona pace di tutti. Tifosi, calciatori, dipendenti, giornalisti e tutti gli altri. Un giorno arriverà anche per noi un'estate tranquilla. Non si sa come, quando o perché. Ma non possiamo far altro che sperarci. Davvero.

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Sabato 27 Aprile 2024
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