Caos Pro Patria: interviene il Comune. Ma la Sgai rassicura: "Principali obblighi rispettati"
Un momento sportivo non facile per la Pro Patria, fresca di cambio in panchina (a Luca Prina è succeduto il suo vice Massimo Sala, coadiuvato dall'ex bomber Giuseppe Le Noci) per provare a centrare la salvezza, ma anche a livello societario la situazione non è delle migliori.
A dicembre le prime avvisaglie di crisi, a gennaio poi il sequestro, da parte della Guardia di Finanza, di 110 milioni alla Sgai, azionista di maggioranza del club, rilevato da una Patrizia Testa anche pronta a riprenderselo, ora nuovi sviluppi. Dai primi contatti sfumati a una nuova mediazione per completare l'iter effettivo del passaggio societario, per la quale è però servito anche l'intervento dell'amministrazione comunale: come infatti riferisce varesesport.com, nel primo pomeriggio di martedì, il consiglio comunale bustocco aveva invitato la proprietà consortile a mantenere gli impegni assunti, ma è arrivata tempestiva la risposta della società napoletana.
Secca e fredda: “In relazione alle recenti dichiarazioni di Patrizia Testa, il Consorzio Sgai sottolinea ancora una volta di aver provveduto puntualmente all’adempimento dei principali obblighi contrattuali pattuiti per l’acquisto del 90% della società Aurora Pro Patria 1919 srl. Poiché riteniamo che il perdurare di tali infondate affermazioni sono lesive principalmente degli interessi della squadra e dei tifosi, oltre che irrispettoso dell’intelligenza di chi legge, essendo palese il tentativo di attribuire a terzi le proprie responsabilità. Naturalmente il perdurare di dichiarazioni capziose e strumentali ci costringerà a tutelare gli interessi del Consorzio e la stessa Aurora Pro Patria in tutte le opportune sedi”.
Il dubbio che rimane è legato alle parole “principali obblighi contrattuali”: parole che sottintendono che non tutti gli impegni siano stati effettivamente adempiuti? Attesi sviluppi.