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Bisceglie, la dirigenza lascia. Domani la consegna delle dimissioni

di Claudia Marrone
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© foto di Giuseppe Scialla

Nel pieno caos il Bisceglie, perché non è stato solo il presidente onorario Pasquale Musci a dimettersi in data odierna. Come riferisce tuttoc.com, sono arrivate anche le dimissioni del vicepresidente Francesco De Martino: "Preferisco parlare da dirigente e vicepresidente ancora per poco. Sulla mia fronte non c'è scritto 'Giocondo'. Quello che ha detto Musci è tutto vero, stiamo parlando col cuore in mano e i colori nerazzurri nella coscienza. Essere stati presi in giro è una cosa che non mi va giù. Sono un imprenditore e ho una certa dignità. Il problema oggi, da quello che sento e dalle parole che mi sono state trasmesse, è che Canonico non vuole più avere a che fare coi biscegliesi, prendo atto e dico che io non voglio avere più niente a che fare con Canonico. Quello che ho fatto era il massimo delle mie disponibilità. Le cariche non ce le siamo prese noi, ma ce le ha date lui con una promessa di cooperazione, di condivisione del progetto. Il presidente è sempre Canonico, che mette i soldi più importanti, tanto di cappello, nessuno lo nega, come nessuno nega che la C l'abbiamo vista grazie a Canonico, però c'è una parte biscegliese che è una parte importante e che rappresenta una città".

Gli fa eco anche il dirigente nerazzurro Gianni Casella: "Siamo ogni giorno in tv e sui giornali per qualcosa che è successo e che non ho ancora capito perché (lo ripete tre volte, ndr). Mi sono fatte domande che non hanno risposto. Bisceglie ha concesso a Nicola Canonico di aver remato controsenso: se fosse diventato il presidente del Bari Calcio, pensa che avrebbe potuto fare quello che ha fatto qui a Bisceglie? (scatta l'applauso della platea, ndr). Non è stato un capriccio perché le cose si stanno realizzando. Nel momento in cui i tifosi lo hanno perdonato e hanno convinto anche noi a salire sulla barca e questo ci ha fatto diventare un po' ridicoli, come i fessacchiotti che si sono fatti prendere per il naso. Noi veniamo da lontano, siamo volontari dell’amore verso questa maglia e abbiamo sostenuto anche la vittoria del campionato perché i ruoli erano definiti e le responsabilità erano assunte. Abbiamo fatto tutto per spirito di appartenenza. Ma dal momento in cui il Bisceglie è entrato in C è cambiato il mondo, anche se non è cambiato nulla, si è gestito una squadra di professionisti da dilettanti. I presidenti passano, ma il Bisceglie resta. Ho sempre rimproverato a Canonico un errore tattico: è necessario avere una programmazione seria, purtroppo questo non è avvenuto e non potrà accadere. E oggi noi ci troviamo di fronte alle dimissioni di Canonico che però si dimette da se stesso, perché noi non facciamo parte della società e non possiamo chiedere nulla alla società, però avevamo chiesto condivisione e confronto. Non si può abbandonare una squadra a campionato avviato, così come non si possono cambiare le regole cammin facendo: non è corretto verso coloro i quali hanno creduto nel progetto. Non ha il coraggio di ammettere di aver sbagliato, se la prende con una ventina di tifosi a fronte dei mille che invece continuano a credere nel Bisceglie Calcio. Io comunque do ancora la buona fede a Canonico. Noi non abbiamo quote societarie e quindi non possiamo mettere becco nella cessione delle stesse: è competenza dell'avvocato Todaro e della società. Ma ci auguriamo che se è vero che ci sono trattative in corso, che si realizzino quanto prima. Noi stiamo cercando di interloquire con soggetti che vogliamo valutare prima di portare all’attenzione di questa società con l’auspicio di salvarci e che quindi sia una scelta di merito, con una capacità economico-finanziaria. Noi non siamo come Schettino: le nostre dimissioni servono per prendere le distanze da una società che non ha avuto un comportamento da professionisti (fa riferimento alle notizie di stampa riguardanti i mancati pagamenti di trasferte, pasti e foresteria, ndr). Dopo il nostro appello siamo stati considerati zero. Il gruppo dirigenziale di Bisceglie comunicherà le dimissioni dalle cariche di direttore generale che è a titolo gratutito, così come tutte le altre cariche assunte e domani mattina verranno comunicate le nostre dimissioni anche in Lega".

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