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Salernitana, mercato bloccato: eppure il "tesoretto" c'è. Abbonamenti, rischio flop

di Luca Esposito
Danilo Iervolino
Danilo Iervolino
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Solitamente le retrocesse dalla A sono le favorite per il salto di categoria. Sia per la possibilità di contare sulla pioggia di milioni di euro garantiti dal paracadute, sia per la presenza in organico di calciatori che possono fare la differenza in serie B. Solo a Salerno sembra stia passando un messaggio diametralmente opposto, complice la politica di ridimensionamento messa in atto da una società che, appena un anno e mezzo fa, prospettava un progetto europeo e che oggi sta facendo fatica ad allestire un organico competitivo in cadetteria. A farne le spese, dal punto di vista lavorativo, sono Petrachi e Martusciello. Il direttore sportivo ha dovuto congelare trattative importanti virtualmente concluse e deve convivere ogni giorno con una serie di difficoltà che non lo hanno spinto a fare un passo indietro solo grazie al suo carattere deciso e all'appoggio incondizionato della tifoseria. Il mister, invece, ha svolto un intero ritiro con un gruppo che sarà completamente stravolto e con calciatori incollati al telefono in attesa di conoscere la nuova destinazione. Non proprio uno scenario incoraggiante, soprattutto in virtù di una retrocessione avvenuta a fine febbraio e che avrebbe consentito al club di muoversi in largo anticipo rispetto alla concorrenza.

"Vendere prima di acquistare" è il diktat che i tifosi hanno imparato a memoria come fosse un mantra. La società, però, non ha specificato, in percentuale, quanto del ricavato potrà essere investito sul mercato. Perchè, facendo due calcoli elementari, ci si rende conto che il famoso tesoretto sarebbe già a disposizione del direttore sportivo. 25 milioni del paracadute, 3,2 milioni l'ultima rata di DAZN arrivata il 30 giugno scorso, 2 milioni dal Genoa e 1,5 dal Napoli per i riscatti di Bohinen e Mazzocchi, 5 milioni dalla Lazio per Tchaouna (gli altri tre andranno al Rennes), 3,5 per la cessione in Grecia di Pirola e circa 2 milioni di euro per Ikwuemesi. Aggiungiamo l'ultima rata dell'Atalanta per Ederson (circa 4 milioni), i 400mila euro dal Perugia per Iannoni, una ventina di milioni di stipendi risparmiata tra fine prestiti e contratti non rinnovati e altri 600mila euro per la presenza di alcuni tesserati agli ultimi Europei in Germania. Eppure, ad oggi, non si è andati oltre l'arrivo a costo quasi zero di calciatori dalle categorie inferiori, un qualcosa di razionalmente inspiegabile e che rischia di compromettere in anticipo quella che dovrebbe essere la stagione del riscatto.

Petrachi, che nel corso dell'ultima conferenza stampa è apparso meno sorridente rispetto al giorno della presentazione, proverà a breve a piazzare altri calciatori. Kastanos è virtualmente un calciatore del Verona (un altro milione di euro nelle casse granata, si valuta la possibilità di accettare Kallon come contropartita), Daniliuc potrebbe tornare al Salisburgo, Coulibaly è sul taccuino della dirigenza del Cagliari. Hanno già salutato la compagnia, oltre a Pirola e Ikwuemesi, anche i giovani Motoc e Jimenez e il fantasista Antonio Candreva. Tuttavia non c'è mai stato un comunicato ufficiale e, ad ora, non sappiamo se è stata pagata la penale da 400mila euro prevista dal contratto o ci sia stato un tipo di accordo diverso. Un addio nell'anonimato per uno dei giocatori più forti transitati per Salerno nell'ultimo decennio e per un fantasista che, coinvolto nel progetto, avrebbe potuto accettare di ripartire dalla cadetteria per riscattare l'amara retrocessione di qualche mese fa. Sarà difficile, comunque, piazzare altrove tutti gli elementi in lista di sbarco. Perchè gente come Simy, Lovato, Sambia, Mikael (da tre anni pagato 1,4 milioni senza che abbia mai giocato, uno degli errori più clamorosi targati Sabatini) e Bonazzoli non ha certo la fila dietro la porta. E poi c'è il solito caso Dia, con l'attaccante che ha voglia di andare via e che a breve incontrerà i suoi agenti per fare il punto della situazione. Fino a quando non sarà venduto, c'è il rischio di non effettuare operazioni in entrata nel reparto offensivo se non qualche giovane di prospettiva come accaduto con Tongya. Tutino è il sogno di Petrachi e del pubblico di fede granata, al momento è stato congelato il suo trasferimento alla Sampdoria. Salerno sarebbe destinazione gradita, a lui e al suo agente, ma si tratta di un top player e bisognerà accelerare. "Ho chiesto un sacrificio economico al presidente, prendere un giocatore forte sarebbe da traino per altri acquisti di un certo livello e alimenterebbe l'entusiasmo della piazza" disse il ds tre settimane fa. Per ora Iervolino prende tempo e chiude i cordoni della borsa.

E la tifoseria? E' vero che siamo appena al quarto giorno, ma il dato della campagna abbonamenti fa riflettere: appena 650 degli 11mila vecchi abbonati hanno rinnovato a scatola chiusa il carnet e tantissimi esponenti dei club organizzati hanno deciso di disertare in segno di protesta. "Resto a casa fino a quando non va via Iervolino", "Dopo 35 anni non farò l'abbonamento" e "L'unica protesta civile è colpirli nel portafoglio" tre dei commenti più gettonati sul web, con il partito del "disertiamo" in netta prevalenza rispetto al "solo per la maglia". Anche a Rivisondoli le presenze sono state pochissime, nulla di paragonabile all' "invasione" granata della passata stagione. Nessun gruppo ultras sugli spalti, appena un centinaio di persone per la prima amichevole e 250 per la seconda, soprattutto famiglie salernitane provenienti da altre regioni. Il Centro di Coordinamento, il Mai Sola e il Salerno Club 2010 (tra i più rappresentativi) hanno protestato ufficialmente per i prezzi degli abbonamenti, per il distacco totale della società e per un mercato che non sta regalando alcuna gioia ad una piazza ferita dalla retrocessione, ma soprattutto dalle tante promesse non mantenute. La situazione, però, non è destinata a migliorare a breve. L'assenza di Iervolino al fianco della squadra in Abruzzo, il silenzio del vice presidente Petrucci, le dimissioni di 3-4 figure storiche, il punto interrogativo sul futuro di Colantuono, il passo indietro di Sottil alla vigilia dela partenza per il ritiro e la lunga trattativa con la Brera Holdings fotografano perfettamente una realtà nemmeno lontanamente immaginabile quando, il 20 gennaio del 2022, il patron parlava alla città promettendo stadio nuovo, centro sportivo all'avanguardia, super settore giovanile, calciatori di caratura internazionale, zona sinistra della classifica in A, Cavani in attacco e tante iniziative per riempire l'Arechi.

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Lunedì 16 Settembre 2024
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