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L'inizio a razzo, poi l'involuzione tecnica e la crisi di risultati. Dionigi saluta il Cosenza

di Tommaso Maschio
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Dopo quattro sconfitte di fila e un’involuzione sul piano tecnico e del gioco in casa Cosenza è arrivata la decisione di salutare il tecnico Davide Dionigi a cui in estate era stato dato il compito di traghettare la squadra verso la metà della classifica e, possibilmente lontano, dalla zona retrocessione. Un obiettivo che nelle prime giornate era stato anche centrato, con il Cosenza che inizialmente sembrava poter essere la rivelazione della stagione, prima che le cose precipitassero fino alla decisione odierna arrivata dopo un altro weekend di riflessioni da parte della proprietà e soprattutto dopo le parole del direttore sportivo Gemmi che nel post gara aveva anticipato la possibile decisione (“C’è da fare delle riflessioni e valutare la situazione. Soprattutto dopo quattro sconfitte dobbiamo pensare bene a come muoverci”) e si era proiettato già a gennaio (“Il mercato? Mi sto già muovendo per portare rinforzi adeguati") ammettendo anche le proprie responsabilità in fase di costruzione della squadra. Un'involuzione non solo nei risultati, ma anche a livello di gioco con la squadra che ha faticato sempre più a trovare la via della rete, con l'eccezione della sfida interna contro il Como, e creare gioco esponendosi per di più agli attacchi avversari. Anche la confusione nelle scelte, su tutta quella fra il titolare designato Matosevic e Marson fra i pali, non ha aiutato la squadra a trovare quell'identità perduta che è necessaria per navigare in zone più nobili della classifica e non rischiare pericolosi scivoloni verso il basso in quella che è a tutti gli effetti una delle B più equilibrate e livellate degli ultimi anni.

Ora, come successo già nel recente passato (Braglia-Pillon-Occhiuzzi nel 2019/20 e poi Zaffaroni-Occhiuzzi-Bisoli lo scorso anno), il dirigente dovrà virare su un altro allenatore per portare a casa la salvezza che diventa adesso obiettivo prioritario per chiunque si siederà sulla panchina dei Lupi. Roberto Breda, reduce dagli esoneri a Pescara e Livorno e fermo dal febbraio 2021, appare il favorito per prendere le redini della squadra rossoblù con i profili di Luigi Di Biagio, soprattutto, e Walter Zegna che resistono e non sono affatto da scartare, mentre Aglietti e Stellone avrebbero detto di no in attesa di altre possibili sistemazioni.

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