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ESCLUSIVA TMW - Inzaghi: “Orgoglioso della mia Reggina. Meriteremo i playoff sul campo"

di Luca Bargellini
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Filippo Inzaghi da allenatore, così come da calciatore, non molla niente. Mai. Ogni centimetro, ogni punto può essere fondamentale per guardare in alto. Per raggiungere obiettivi che apparivano impossibili. Andando contro anche alle difficoltà più inattese. "Nel girone d'andata abbiamo superato le aspettative - racconta in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com il tecnico della Reggina -, mentre in quello di ritorno è stato tutto più complicato. Le difficoltà non sono mancate, dentro e fuori dal campo, così come un po' di sfortuna e qualche prestazione nella quale poi potevamo fare di più. Io, però, sono e rimango orgoglioso dei miei ragazzi per tutto quello che hanno fatto. Prendo in esame i punti fatti sul campo che sono 52: quindi siamo a -1 dalla matematica qualificazione ai playoff. Questo, per me, è tutto quello che conta".

Soprattutto viste le vicissitudini che hanno visto il club protagonista nelle ultime settimane. Come avete vissuto le decisioni della Giustizia Sportiva dentro lo spogliatoio?
"Per quanto mi riguarda ci ho fatto poco caso perché sono da sempre abituato a combattere, ma i miei ragazzi potrebbero avere avuto una reazione diversa, legata anche alle esperienze professionali che hanno vissuto nel corso della loro carriera. Ho detto loro di non leggere o ascoltare quanto veniva detto a mezzo stampa, ma non è certo semplice far finta di nulla quando senti che potrebbero venire a toglierti quello che ti sei conquistato sul campo. Non voglio, però, che questo sia visto come un alibi. Non abbiamo mai mollato e continueremo a non farlo. Per raggiungere un traguardo che nei programmi iniziali era ipotizzabile solo a partire dal prossimo anno. Questa stagione, invece, sarebbe dovuta servire per consolidare la categoria e far divertire la piazza in modo che si innamorasse del nuovo corso”.

Il calendario vi propone Bari e Ascoli come ultime due avversarie. Cosa si aspetta da queste sfide?
"Tante difficoltà perché ambo le squadre hanno ancora dei traguardi da raggiungere. Noi, però, dobbiamo pensare ai nostri obiettivi e alla voglia che abbiamo di festeggiare la qualificazione ai playoff. In ogni caso ci tengo anche a fare i complimenti a Michele Mignani per lo straordinario campionato fatto con il Bari".

Sentendola parlare si capisce chiaramente che crede di poter essere il terzo campione del Mondo del 2006 ad approdare in Serie A dopo Grosso e Gilardino. Ha sentito i suoi ex compagni?
"Prima di tutto ci tengo a dire che sono felice per loro. Li conosco e so che persone sono, ma soprattutto conosco bene la gioia che si prova quando si raggiunge un traguardo come la promozione avendola vissuta a Venezia e Benevento. Ad entrambi ho dato anche lo stesso suggerimento: ovvero di godersela perché alle prime critiche certi traguardi verranno dimenticati da tanti. E loro, invece, devono assaporare tutto".

Gilardino per molti è stato una vera sorpresa: vale anche per lei?
"No perché conosco i suoi valori per tutto quello che abbiamo vissuto insieme come compagni di squadra. Ed è stato bravissimo a sfruttare l'occasione che gli ha concesso il Genoa con una squadra costruita per un campionato d'altissima classifica".

Andando, per un momento, avanti veloce verso il suo futuro prossimo cosa si sente di dire sulla sua avventura a Reggio Calabria? Rimarrà ancora in amaranto forte del contratto triennale firmato la scorsa estate?
"Come professionista ho sempre avuto l'abitudine di confrontarmi con le società nelle quali ho lavorato al termine della stagione per parlare del futuro che si prospetta. Questo al di là di qualsiasi accordo contrattuale. Ovviamente qualora centrassimo i playoff in questo campionato credo che sia giusto pensare ad alzare l'asticella per il prossimo. Proprio per questo voglio parlare con la proprietà, il presidente e con la dirigenza per capire quali traiettorie verranno seguite".

Torniamo, in conclusione, al presente ma spostiamoci dalla Serie B alla Champions League e in particolare al derby Milan-Inter. Che ricordi ha della stracittadina vissuta da protagonista nella semifinale del 2003?
"Ricordo la tensione, ma anche il fatto che furono le mie due più brutte partite della carriera (ride, ndr). La tensione che provammo in occasione di quel derby è qualcosa d'incredibile. Per questo so bene cosa stanno provando i giocatori delle due squadre in queste ore".

Fra questi, almeno per il match d'andata, quasi sicuramente non ci sarà Leao per infortunio. Con tutto il peso dell'attacco del Milan sulle spalle di Olivier Giroud.
"L'assenza del portoghese, qualora venisse confermata, sarebbe senza dubbio una perdita pesante per il Milan, ma i giocatori che ci saranno daranno il massimo per sopperire anche a questo problema. Iniziando proprio da Giroud che, anche se non conosco personalmente, reputo un leader di questo Milan. È uno di quei giocatori che ha sempre il giusto atteggiamento. Specie per le partite decisive".

E da fratello del tecnico dell'Inter, cosa dirà nelle prossime ore a Simone?
“Gli farò un grosso in bocca al lupo... per me ha dimostrato di essere uno dei migliori allenatori d’Europa e gli dirò anche di godersi questo momento magico perché se lo è meritato con il duro lavoro!”

Ultima domanda. Da tecnico ed ex attaccante per il "suo" Milan sarebbe meglio affrontare l'Inter con Lukaku o Dzeko come centravanti?
"Non voglio entrare nel merito del match in sé. Dico solo che il Milan deve essere se stesso e noi tifosi dobbiamo pensare a dargli tutto il supporto possibile".

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Sabato 4 Maggio 2024
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