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Como, Fabregas: "Se sarò pronto per la Coppa ben venga, altrimenti sarà gara successiva"

di Claudia Marrone
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"Sono molto felice di essere approdato qui, e ringrazio tutta la società per avermi dato fiducia e aver creduto in me, ma anche la mia famiglia per il supporto che mi ha dato. Sono qua con la stessa ambizione che ho sempre avuto, per giocare e fare bene, vincendo le partite: solo quando cambierà questo sentimenti, appenderò le scarpette al chiodo, ma non è questo il momento, sono molto ambizioso. E spero di portare il Como la dove merita, in Serie A": queste, le prime parole di Cesc Fabregas da calciatore del Como.

Il centrocampista, ufficializzato questa mattina è stato presentato già alla città, e nel corso della conferenza ha poi proseguito: "Ho deciso di sposare questo progetto per tanti motivi, ho avuto la possibilità di parlare con Dennis Wise, una bandiera del Chelsea, e ho aperto la porta al Como. Per la prima volta in carriera mi sono trovato in scadenza di contratto, ho ricevuto un sacco di chiamate anche da gente che non era dentro al calcio ma voleva solo guadagnare, e questa cosa mi ha fatto tristezza, a me interessava solo trovare un progetto che mi entusiasmasse, dei soldi non mi importa, e ho deciso di relazionarmi solo con gente che sa ed è di calcio: qui ho visto un progetto a lungo termine, stavo cercando proprio questo tipo di avventura. E per di più in Europa, perché qui volevo rimanere, progetti in America non mi attiravano".

Aggiunge poi: "Quando mi impegno a fare una cosa, la faccio con serietà, passione e dedizione, alle volte sono molto testardo e prendo le cose troppo sul serio, ma sono passionale. E da questa nuova sfida credo di poter imparare molto, mi dedicherò alla società sia dentro che fuori dal campo, mi interessa solo la crescita del Como in questo periodo. Come sto a livello fisico? Da due mesi mi sto allenando da solo, non con un gruppo, ma fisicamente sto bene, e se sarò pronto per la gara di Coppa Italia ben venga, altrimenti sarà per la successiva: devo comunque ancora conoscere il mister e i miei compagni, quindi è presto per dire questo. Cosa è cambiato, fisicamente, dalla mia esperienza al Monaco? La stagione scorsa per me è stata difficile e frustrante, non solo dal punto di vista fisico ma anche a causa di fattori che non ho potuto gestire, ma non è oggi il momento di parlare di questo, oggi voglio concentrarmi su questo progetto, perché non sono qui solo per giocare, credo nel progetto societario. Il passato ormai è passato". Ma gli viene chiesto come mai non approdò al Milan: "Nel 2016 ebbi contatti con la squadra rossonera, è vero. Avevo 29 anni, ero ancora nel pieno delle mie forze e avevo ancora tre anni di contratto al Chelsea: non ero il tipo di calciatore che Conte cercava, ma sapevo che avrei potuto fargli cambiare idea. Non dico nel dettaglio cosa ho detto, passerei da arrogante, ma ho lavorato tanto e poi la mia opportunità è arrivata, da quel momento sono stato un punto fermo del club. Avevo un limite, Conte mi ha spinto ad andare oltre.".

Sul campionato di Serie B, dove troverà un altro campione del mondo (Gianluigi Buffon, ancora al Parma): "A Buffon ho già segnato due gol in carriera, perché non fargli anche il terzo??? (ride, ndr) Il campionato so che sarà di livello, le promosse dalla C sono interessanti, le retrocesse dalla A sono molto forti. Io comunque sono carico, spero di fare un po' di magia a Como, perché qui vedo proprio ambizione, la società è competitiva: e tutti vogliamo fare bene, sono rimasto davvero molto colpito da come il club vuole crescere. E credo che lo farà sempre di più. Io ho fatto un investimento nella società (il giocatore è diventato un socio, ndr), e su questo ho avuto il supporto della mia famiglia, ma per ora voglio giocare, solo in futuro vorrei allenare, è un desiderio che sento".

Lo spagnolo parla poi del suo percorso: "Cerco di fare sempre tesoro di quel che mi danno i miei allenatori, ho lavorato con personaggi davvero forti, e ho avuto la fortuna di vincere tanti trofei: questo è un privilegio, non si deve mai dare nulla per scontato. E siccome so quanta dedizione e passione ho messo in tutta la mia carriera... voglio vincere ancora altri trofei. Rimpianti in carriera? Forse quando con l'Arsenal abbiamo perso la finale di Champions negli ultimi 10 minuti, ma come dicevo prima il passato ormai è andato, guardo solo avanti".

In conclusione, una nota sulla Serie A: "E' un campionato molto interessante, ma con il Mondiale in mezzo sarà una stagione particolare. In B fortunatamente non avremmo intoppi in tal senso, ma la A qualcosa di diverso offrirà. A ogni modo le favorite alla vittoria finale, per me, sono sempre le stesse: Juventus, Inter e Milan".

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