Vietato sbagliare, ora i Friedkin devono riportare la Roma al top
I Friedkin non vendono sogni, ma solide realtà. Si potrebbe sintetizzare così il Souloukou pensiero. “Grazie agli investimenti e all’impegno a lungo termine della famiglia Friedkin, la Roma punta a occupare una posizione sempre più rilevante nell’elite del calcio europeo e italiano”, ha detto ieri la ceo della Roma, a margine dell'European Globe Soccer Awards. “Dan e Ryan non gestiscono il club secondo il modello del franchise americano, rispettosi come sono dell’unicità della cultura sportiva europea - ha aggiunto -. Quando esplose il caso della Superlega, la Roma è stata l’unico club, con proprietà americana, ad opporsi con fermezza a quel progetto nel rispetto dei valori dello sport europeo: meritocrazia, campionati aperti con promozioni e retrocessioni”. Souloukou, poi, ha spento così le voci di una possibile cessione del club: “Vorrei ribadire con la massima chiarezza un concetto, affinché non vi siano speculazioni: la nostra proprietà non ha alcuna intenzione di vendere e il suo è un impegno a lungo termine”.
Infine sulla gestione del Cannes, di cui la famiglia Friedkin è proprietaria: “Sebbene in futuro non siano da escludersi sinergie proficue per i due club, secondo il volere della proprietà, al momento la gestione è ben separata”. Ma se è vero che la famiglia Friedkin vuole mantenere la Roma ai vertici del calcio europeo, ora serve passare dalle parole ai fatti.
Non che negli anni passati siano mancati i tentativi della proprietà, ma per un motivo o per un altro, alla fine, i giallorossi non sono mai andati oltre il sesto posto. Troppo poco per “risvegliare il gigante addormentato”, così gli americani avevano definito il club nel giorno del suo acquisto. Dopo la vittoria in Conference sembrava la strada giusta, ma poi la finale persa di Budapest e l’esonero di Mourinho hanno costretto i Friedkin a fare un passo indietro, ricominciando da capo. La scelta di De Rossi, da parafulmine, si è trasformata in lungimirante. Ma ora servono i risultati.