Ultras italiani contro Israele, nessuna conseguenza giuridica. E occhio alla partita di ritorno
Continua a far discutere quanto accaduto lunedì sera durante la partita di Nations League vinta 2-1 dall'Italia contro Israele, o meglio appena prima che le danze avessero inizio. Durante l'esecuzione dell'inno nazionale israeliano, infatti, una cinquantina di tifosi dell'Italia del movimento 'Ragazzi con i Tricolori' si sono voltati dando le spalle al terreno di gioco. Successivamente, durante l'inno, hanno cantato: "Italia, Italia, Italia..." per poi, quando lo speaker dello stadio ha chiamato i coro a favore di Israele, rendersi protagonisti di ulteriori fischi.
Sul tema torna un articolo presente nell'edizione odierna di La Repubblica, in cui si esordisce apprendendo che il Ministero dell'Interno sta identificando attraverso dei video l'identità dei suddetti sostenitori, di verosimile estrazione neofascista. Tra gli oggetti dei loro cori anche l'europarlamentare Ilaria Salis. Difficilmente, scrive il quotidiano, arriveranno conseguenze di carattere giudiziario, neanche sanzioni, ma il caso politico resta.
E non solo, perché c'è da pensare anche alla partita di ritorno tra Italia e Israele, che sarà giocata a Udine in data 14 ottobre. Per il momento non si profilano misure di sicurezza differenti da quelle già previste. Due giorni prima, il calendario ebraico celebra la festa solenne dello Yom Kippur e non si prevede che molti tifosi israeliani vadano alla partita.