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Inter, un pareggio bellissimo e che magnifico Barella

di Redazione TMW
Fonte: Lapo De Carlo per LINTERISTA.IT
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E’ un pareggio bellissimo quello maturato in Inghilterra da un Inter bella e umile, con episodi sfortunati e altri più felici, in una partita costata un importante numero di energie nervose.
Il punto da ulteriore coscienza della propria forza, morale, e prestigio.
E’ un livello a cui ci si può stare, a patto di avere più ferocia e meno attenzione per l’estetica e la geometria.
Si andava a giocare a Manchester, in casa di una delle due squadre più ricche e forti del mondo, un anno e mezzo dopo la finale persa e con la consapevolezza di avere qualcosa meno a livello tecnico rispetto ai rivali, ma molte più certezze rispetto a quel periodo.
E' un tipo di partita che fornisce la misura “spannometrica” del valore, serviva anche per comprendere se quella Champions magica chiusa 15 mesi fa, fosse un evento unico nel quale quasi tutto era andato per il verso giusto o se l’altezza era quella giusta.
La risposta è più che positica, non si esce imbattuti per caso da un match del genere.

Incontrare il City in casa è un’esperienza faticosissima e il match giocato al Etihad, lo ha confermato.
Nel primo tempo l’Inter tiene bene il campo, stando più attenta alla calligrafia del gioco e intimidendosi al momento di finalizzare azioni potenzialmente pericolose. Il gioco del City è tradizionalmente asfissiante, con palleggiatori che possiede solo il Real Madrid e una struttura ormai consolidata.
L’Inter si chiude bene nei primi minuti, poi si accerta di poter effettuare contropiedi eficaci, per mezzo di giocate nello stretto e un po' di coraggio nell’uscire dal pressing. La personalità di Barella e la qualità delle sue giocate permettono alla squadra di poter tenere il campo con autorevolezza. Anche Zielinski fa sentire la sua presenza, in particolare con un’uscita dalla difesa, sbilanciando un centrocampista del City.
Gli inglesi danno la sensazione di essere letali da un momento all’altro, con accelerazioni e spunti anche individuali. Basta una palla banale lasciata andare e te li ritrovi dentro l’area.
Thuram si rende pericoloso ma con conclusioni mai cattive, quella ferocia reclamata anche da Inzaghi, il quale urla alla squadra di spendere un fallo ogni tanto: “non ne abbiamo fatto uno”!
Il primo tempo si chiude in parità con la bella sensazione di una partita tra due squadre molto forti.

Nella ripresa l’Inter argina con forza le sortite del City ma rimarrà a lungo quella scelta incomprensibile di Darmian, imbeccato da un ottimo Taremi, di fare un tacco per nessuno invece di tirare. Una soluzione che Inzaghi ha giustificato con un Barella che gli avrebbe chiesto palla.
Il secondo tempo ha uno spartito diverso, i padroni di casa velocizzano i passaggi, snelliscono la manovra e allestiscono un principio di assedio che non riesce (quasi) mai a sfondare.
Tanti cambi ma il pallino resta sempre alla squadra di Guardiola, con un arretramento eccessivo del baricentro, giocando troppo la palla nella propria metacampo e finendo con l’intasare le linee di passaggio per tentare le ripartenze. Eppure ad un quarto d’ora al termine un’altra occasione importante, quando Dumfries viene pescato sulla destra e riesce a mettere la palla in mezzo per Taremi e Mkhitaryan. Il primo è troppo in anticipo, l'armeno invece ha il tempo giusto ma spara alto sopra la traversa. Davvero uno spreco che l’Inter rischia di pagare nei minuti finali, quando prima Foden dalla distanza impegna Sommer e poi Gundogan si divora il gol in due occasioni, nel primo caso grazie ad un attentissimo Sommer, nel secondo quando di testa solissimo la manda alta.
Finisce 0-0 e ti resta un buon sapore in bocca. E’ un pari che sa di ottimismo e si spera sia propiziatorio per il derby di domenica.

Barella ha giocato una partita da vero leader, non a caso con la fascia di capitano. Presente in ogni zona del campo, ha dato sicurezza e, tra tutti, è stato quello più determinato nella riconquista e gestione del pallone, anche in zone pericolose dove chiunque si trovasse in difficoltà sapeva di poterlo trovare per dargli una mano in fase di possesso e raddoppio. Bene Acerbi in marcatura su Haaland, ottimo Bastoni che, in partite del genere tende ad esaltarsi e bravo anche Bisseck, molto diligente e concentrato fino al momento della sostituzione.
Fa piacere anche aver visto Zielinski ai livelli che gli competono. Se lo standard è questo l’Inter in quel ruolo ha davvero un titolare in più. Thuram deve tornare ad essere cattivo ma con Taremi ha fatto un lavoro enorme nella fase di ripiego e in alcune occasioni è arrivato alla conclusione senza lucidità.
Nel complesso è uno 0-0 che porta tante buone notizie. Ora vanno recuperate le energie nervose in vista di un derby che il Milan affronterà con un giorno di riposo in più. Accadrà ancora e speriamo il più a lungo possibile. Significherebbe che l’Inter è arrivata lontano in Champions.

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