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TMW RADIO - Gerolin: "Calhanoglu acquisto sicuro. Donnarumma? Non si può criticare il Milan"

di Dimitri Conti
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Archivio Stadio Aperto 2020-2021
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Manuel Gerolin intervistato da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Il dirigente sportivo Manuel Gerolin ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dalla nazionale dell'Italia: "Credo sia un lavoro partito già anni fa dall'U21, il movimento ha alzato il proprio spessore e dobbiamo dire un grazie a Mancini e tutto il suo staff. Meglio di così da Roberto non ci si poteva aspettare, ora cominceranno le partite toste ma vedendoli siamo diventati favoriti".

Chi l'ha sorpresa di più?
"Direi il gruppo. Difficile citare un giocatore, si può citare sia i giovani che i più esperti. Devo dire veramente che c'è un gruppo molto affiatato e chiunque entra dà il suo contributo come se non fosse una riserva".

Serve guardare più alle categorie minori?
"Assolutamente sì, e infatti Mancini con i suoi collaboratori ha scelto bene, guardando i campionati di tutti. Le scelte sono fondamentali, se inseriti in un gruppo forte tanti ragazzi possono dire la loro. Si può sperare per il futuro ma soprattutto per il presente".

Francia ancora grande favorita?
"Sì, hanno una qualità immensa nella rosa. Sono giocatori di livello, ormai abituati a vincere. Loro, Italia e Germania direi. Sono un po' deluso da Spagna e Portogallo, non stanno andando bene".

Cosa può dare Calhanoglu all'Inter?
"Inzaghi lo vedrà sicuramente nella posizione da giocatore creativo dietro alle punte. Ormai ha abitudine col nostro calcio, è un acquisto abbastanza sicuro per l'Inter nell'andare a sostituire Eriksen. A quest'ultimo faccio gli auguri come prima cosa".

Che ne pensa dell'addio del Milan a Donnarumma?
"Chi critica il Milan di oggi per Donnarumma capisce poco di calcio. L'errore a monte è stato fatto anni fa, era lì che si doveva intervenire. Per me una mossa azzeccata, d'esempio pure per qualcun altro".

Addio Gattuso-Fiorentina: i viola sapranno comunque essere ambiziosi?
"Devono dimostrare di essere una squadra all'altezza, subito alle spalle delle prime. L'organico c'è, purtroppo questa vicenda dell'allenatore dimostra che le società devono stare più attente: al colloquio con Gattuso dovevano intravedere qualcosa. Dovremmo essere lì per capire le parole di Mendes e Gattuso, anche se la situazione è un po' imbarazzante. Da un certo punto di vista il club ha mostrato forza, comunque. Hanno virato su Italiano, che mi sembra un'opzione interessante anche se aveva appena rinnovato. Nessuno si aspettava questa girandola ma è partita: magari queste situazioni possono fortificare per il futuro".

Nico Gonzalez che colpo è?
"Un bel colpo, sono stati spesi tanti soldi per un giocatore forte. Deve dimostrare che la scelta fatta è azzeccata: sulle qualità non ci sono dubbi, speriamo in un ambientamento ottimale con squadra e pubblico così potremo goderne tutti".

Con Allegri potrebbe rinascere Dybala?
"Credo proprio di sì. Viene da un anno difficile anche per via degli infortuni che gli hanno impedito di esprimersi in campo. Torna l'allenatore con cui ha girato al massimo, ci sono i presupposti per rivedere il Dybala che tutti conosciamo".

Franco Vazquez poteva fare di più in carriera?
"Testa e piedi funzionavano molto bene, anche se era un po' lento. La tecnica soppesava la mancanza di velocità, ma anche il lato mentale: vedeva prima passaggi e giocate. Ci aspettavamo di più, anche se spesso l'assenza di rapidità penalizza".

Mourinho a Roma. Che ne pensa?
"Mediaticamente ha già fatto, chissà che si inventeranno per la presentazione. Roma però è una città difficile, dovranno fargli un mercato interessante ed azzeccato. Se è andato lì, comunque, avrà avuto le sue garanzie. Lo aspettiamo, l'organico c'è già: con 4-5 innesti potranno dire davvero la loro".

L'Udinese senza De Paul rischia il contraccolpo?
"Hanno saputo fare a meno di giocatori fortissimi, penso a Di Natale ma ancora prima Zico e Causio. Sono abituati a far andare via dopo qualche anno quei giocatori che fanno vedere certe qualità".

La filosofia però è cambiata.
"Sì, con essa pure il calcio. In un certo momento poi i Pozzo avevano tre squadre e tanti giocatori: lì si è un po' fermata la scoperta di nuovi talenti, seppure ogni tanto gli vediamo tirare fuori qualcosa dal cilindro".

Venezia ritrova la Serie A dopo vent'anni.
"Collauto e Poggi hanno fatto la trafila e si sono responsabilizzati negli anni: sono persone umili, che capiscono di calcio. Hanno fatto un passo dopo l'altro, ritrovandosi con giovani interessanti e presi a due lire. Ora son venuti fuori, ritrovandosi in Serie A. Non faranno follie: sono consci che non dovranno buttare via soldi, ma provare a salvarsi tramite la loro filosofia. Sarà difficilissimo, ma è questa la strada da percorrere".

Bolle qualcosa nella pentola del suo futuro?
"Sono alla finestra, non nego che mi piacerebbe provare a creare una situazione di scouting come facevo a Udine. Però vedo che arrivano da ogni parte del mondo, evidentemente lo straniero va più di moda".

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Martedì 7 Maggio 2024
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