Salernitana, tra presente e futuro: i tifosi invocano l'arrivo immediato di un nuovo ds
Seconda peggior difesa, peggior attacco, peggior rendimento casalingo, appena due vittorie, indice di liquidità che frena - e potrebbe frenare ancora - il mercato, -11 dalla zona salvezza, minor numero di reti segnate in trasferta, sei sconfitte di fila all'Arechi, tre allenatori esonerati. Si può trovare qualcosa di positivo in un'annata così disastrosa? In effetti sì. Perchè la Salernitana, tenuta in vita solo dall'aritmetica, ha la possibilità di programmare il futuro in largo anticipo. L'auspicio dei tifosi è chiaro: azzerare tutto e individuare quanto prima il nuovo direttore sportivo consentendogli, già da oggi, di lavorare per individuare il futuro allenatore e per capire quali calciatori se la sentano di scendere di categoria per riscrivere la storia e riportare la Bersagliera in massima serie. Gyomber, Candreva, Tchaouna, Kastanos, Pierozzi. Eventualmente Bonazzoli e Legowski, oltre al ritorno alla base del giovane Iannoni. Qualcosa da cui ripartire ci sarebbe, a patto però che già in queste settimane inizino le interlocuzioni con i diretti interessati e i loro agenti. Anche Colantuono, uomo di fiducia del club, avrà questo compito: priorità a calciatori di proprietà e a chi non esclude di fare una scelta di vita e restare in granata per la stagione del riscatto.
Quali sono gli scenari? Ovviamente è presto per dirlo. I tifosi, legittimamente, vorrebbero già parlare di futuro e di mercato per dimenticare questa stagione orribile, ma siamo solo al 22 marzo, ci sono nove gare da giocare e ogni scelta frettolosa rischierebbe di rivelarsi controproducente. Sabatini, virtualmente esonerato, resterà fino a giugno come consulente esterno e avrà il compito di agevolare le trattative in uscita almeno con Dia e Coulibaly che certo non saranno in ritiro a Rivisondoli il prossimo 12 luglio. Al suo posto dovrebbero arrivare un direttore generale e un direttore sportivo da campo, figura che tanto è mancata in uno spogliatoio spesso in fibrillazione, spaccato e che non ha mai ragionato da squadra per stessa ammissione del club. Quanto all'allenatore, si starebbe pensando a un tecnico giovane, da progetto, che abbia già maturato qualche esperienza in categoria e che sia bravo anche nella valorizzazione dei giovani. "E che sappia anche che la società applica la politica dell'autofinanziamento" ha aggiunto l'amministratore delegato che, tra l'altro, non esclude neppure un clamoroso ritorno di Inzaghi dopo la separazione avvenuta martedì.
La società ha voglia di restare a Salerno? E' questo l'interrogativo di una piazza che, sabato scorso, ha comunque garantito sedicimila presenze al netto della certa retrocessione senza fare un solo coro all'indirizzo del presidente e assumendo un comportamento civile e sportivo. Tuttavia il clima non è serenissimo. Il Centro di Coordinamento, simbolicamente, ha deciso di non esporre più vessilli granata allo stadio, alcuni esponenti di spicco della curva sarebbero stati interrogati dalle autorità competenti per il contenuto di alcuni striscioni apparsi in città dopo la gara di dicembre col Bologna, altri ancora non hanno apprezzato l'ulteriore no al confronto diretto con quella gente che, spesso, ha fatto la differenza nella storia della Salernitana e che chiede semplicemente chiarezza e programmazione. "Resto a Salerno solo se il pubblico sarà dalla mia parte" ha ribadito Iervolino che, in queste ore, potrebbe tentare un riavvicinamento con Dia dopo le parole durissime utilizzate nei giorni scorsi. In fondo sarebbe ancora più difficile collocarlo altrove se restasse in tribuna per motivi disciplinari fino al 26 maggio. Al momento, comunque, rispedite al mittente le offerte per rilevare la Salernitana. "Non è in agenda la cessione, ma nulla è incedibile. Tutte le proposte pervenute non sono apparse concrete" la versione ufficiale del club, chiamato ora ad effettuare un aumento di capitale per superare l'imminente esame Co.vi.Soc.