Roma, l'aut aut di Mourinho ai Friedkin per restare. C'è tempo fino a lunedì
Siviglia-Roma poteva essere la partita che avrebbe la storia del club giallorosso, ma i rigori hanno deciso diversamente. La squadra rientra a Trigoria con una finale persa, il sogno Champions svanito definitivamente e con l’obbligo di vincere domenica contro lo Spezia per andare in Europa League perché il rischio di restare con un pugno di mosche in mano a 90 minuti dal termine della stagione è elevato. Eppure nei quattro giorni che separano la Roma dal “calate il sipario” della stagione ci sono ancora le basi per non buttare al vento due anni di lavoro. Tutto è legato al futuro di Mourinho e l’aut aut di ieri alla proprietà è stato. I presupposti per restare ci sono ma a due condizioni: avere garanzie tecniche e societarie di crescita e soprattutto averle entro lunedì.
“Dopo lo Spezia andrò in vacanza. Quindi fino a lunedì c’è tempo per parlare. Sennò poi dopo si vedrà. Ma io devo lottare per questa squadra e fare questo significa anche non dire ora che resto”. Parole che aprono a uno spiraglio, passando ora la palla ai Friedkin. Poi ancora: “Voglio rimanere però i miei giocatori meritano di più e anche io merito di più. Voglio lottare per qualcosa in più. Sono stanco di essere allenatore, uomo della comunicazione, la faccia che dice 'siamo stati derubati'. Sono un po’ stanco di essere tanto, ma io voglio rimanere con determinate condizioni per dare di più”. Dichiarazioni inequivocabili e che non si limitano solo all’ottenimento di una campagna acquisti che permetta alla Roma di lottare per il campionato, ma che guardano anche a una società che nelle sue battaglie contro avversari e arbitri lo ha lasciato solo. Le condizioni sono state dettate, ai Friedkin l’ultima parola.