Roma, è il giorno di Matic. Come cambia Mou con Nemanja

Non sarà il primo colpo perché l’acquisto numero uno per l’estate è stato Svilar, ma Nemanja Matic possiamo dire senza dubbio che è stato il primo vero colpo chiesto da Mourinho a Tiago Pinto per rispondere all’addio di Mkhitaryan. Lo Special One, nonostante le smentite da Trigoria, lo aveva chiesto già prima dell’addio dell’armeno, ma le condizioni per trattare erano ben diverse perché i giallorossi speravano ancora di trattenere l’armeno e averli entrambi in rosa. Un qualcosa che non si è concretizzato per la decisione di Miki di andare all’inter e solo in quel momento la Roma ha messo sul piatto di Matic la stessa offerta fatta all’ex settantasette in scadenza nella Capitale. L’accordo di massima è stato raggiunto e si stanno limando gli ultimi dettagli (come il numero di presenze che farebbe scattare il rinnovo automatico per la seconda stagione) e già oggi a Trigoria contano di definire il tutto per un colpo che porterebbe al Fulvio Bernardini un fedelissimo di Mourinho e tanta esperienza.

Negli ultimi tempi a Trigoria si è perso il numero di volte dove lo Special One aveva parlato off records di Matic, giocatore avuto già ai tempi dello United e per il quale ha speso sempre bellissime parole. Ora i due si ritroveranno di nuovo in Italia e con l’arrivo del centrocampista serbo può tornare di moda anche il modulo con il quale il tecnico portoghese aveva iniziato la sua avventura: il 4-2-3-1. Con Nemanja, infatti, arriva il regista che manca dallo scorso anno e che già appena arrivato Mou aveva chiesto. In quel ruolo, infatti, si sono adattati in tanti: da Veretout a Cristante, passando per Oliveira, Pellegrini e Mkhitaryan. Nessuno, però, aveva le caratteristiche richieste per il tipo di gioco proposto dall’allenatore al punto da rappresentarne un limite fino a cambiare radicalmente sistema di gioco. Con Matic, invece, il modulo a tre o a quattro dietro diventa interscambiabile perché a differenza dei nomi citati lui può fare sia il play da solo nel centrocampo a cinque che in coppia nel 4-2-3-1. Ora, però, lo Special One non si accontenterà di certo e Pinto ha ben in testa tutte le altre richieste del tecnico.